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L’Italia è seconda in Europa per il riciclo della carta, ma c’è lo spettro del crollo dei prezzi

Secondo il rapporto 2022 sul riciclo della carta di Unirima l’Italia è seconda in Europa, ma il settore rischia la crisi dovuta al crollo dei prezzi. Solo a settembre sono scesi di quasi il 70%.

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Serve un intervento del governo sul settore del riciclo della carta

(Rinnovabili.it) – Il rapporto 2022 dell’Unione nazionale imprese recupero, riciclo e commercio dei maceri e altri materiali (Unirima), sul riciclo della carta consegna all’Italia il secondo posto in tutta Europa, dietro solo alla Germania. Il settore pare essere fiorente e la ripresa post pandemica prometteva bene, ma la crisi dei prezzi degli ultimi mesi potrebbe causare un nuovo shock. 

Lo scoppio del conflitto in Ucraina e il conseguente aumento del prezzo dell’energia hanno comportato una flessione dei prezzi che solo a settembre di quest’anno è arrivata al 69%. 

“Ancora una volta il settore del riciclo meccanico della carta mostra la capacità di reagire alle crisi del sistema – ha commentato Giuliano Tarallo, Presidente di Unirima – ma ci appelliamo alla politica e al nuovo governo: la transizione green e l’economia circolare sono l’unica prospettiva per uno sviluppo sostenibile. Non solo perché ce lo chiede l’Europa, si tratta di una sfida globale nella quale il Paese non può rimanere indietro. Siamo fiduciosi che, in questo momento difficile per tutti, il nuovo esecutivo sappia cogliere l’opportunità con provvedimenti legislativi e investimenti, consapevole che la competitività e le esportazioni rappresentano uno snodo cruciale per il comparto industriale della carta da macero e per l’economia italiana”.

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La ripresa post pandemica era stata caratterizzata da un netto miglioramento e da una forte crescita nel 2021, consolidata poi nel 2022: il nostro Paese è stato in grado di superare  gli obiettivi europei per il 2030 e si è collocato a percentuali di riciclo di poco oltre l’85%, ma gli ultimi mesi pongono un’ipoteca su questi traguardi. 

L’aumento del prezzo dell’energia sta infatti generando una serie di conseguenze a catena che stanno mettendo in crisi il comparto, anche se il settore del macero non sta ancora rallentando. 

Con la crisi dei prezzi dell’energia stanno rallentando le attività industriali a valle della catena, le cartiere stesse: questo ha generato la riduzione della carta da macero e, contemporaneamente, un aumento dei quantitativi da stoccare. Nel 2021 sono infatti state prodotte 7 milioni di tonnellate di carta da macero, quasi 13 tonnellate al minuto, con un aumento di tre punti percentuali rispetto al 2020: l’elemento che ha garantito al settore di non ingolfarsi sono state le esportazioni. 

Per scongiurare il pericolo di un crollo, Unirima si appella al governo chiedendo di intervenire a rimedio della crisi e tutelare una delle eccellenze del nostro Paese.