Secondo un rapporto del CCI, le aziende petrolchimiche erano al corrente che il riciclo della plastica non avrebbe risolto il problema dell’inquinamento
Comunicazioni e documenti interni mostrano il non detto sul riciclo della plastica
(Rinnovabili.it) – Le aziende petrolchimiche sapevano da più di trent’anni che il riciclo della plastica non sarebbe stato in grado di gestire l’enorme mole di rifiuti. Lo afferma un rapporto del Center for Climate Integrity (CCI) basato su documenti interni all’industria. Il dossier afferma che le imprese hanno promosso il riciclo nonostante conoscessero i suoi limiti. Limiti che secondo CCI sono economici e tecnici. E che si vedono nei numeri, visto che appena il 9% della plastica prodotta nel mondo viene oggi riciclata.
Le sfide stanno nella diversa composizione chimica delle plastiche, che rendono il riciclo complesso e costoso. Le cose si complicano ulteriormente vista la degradazione del materiale ad ogni riutilizzo. In sostanza, la plastica può essere usata una o due volte, non di più. Secondo l’organizzazione, i produttori avrebbero portato avanti campagne pubblicitarie ingannevoli, sapendo che il riciclo non era una soluzione sostenibile eppure nascondendo queste informazioni.
Dal report emergono le dichiarazioni di operatori del settore che, nel corso degli anni, hanno detto letteralmente che il riciclo della plastica è “economicamente insostenibile” e “non può andare avanti all’infinito”.
La Plastics Industry Association, ex Society of the Plastics Industry, ha risposto alle affermazioni del dossier criticando il CCI per attacchi politici anziché soluzioni costruttive. Ma i ricercatori non evidenziano violazioni della legge, anche se ventilano la possibilità di una frode ai consumatori. In sostanza, le aziende avrebbero promesso qualcosa che nei fatti non si è verificato, consci che si trattava di una promessa difficile o impossibile da mantenere.
L’industria ha promosso il riciclo chimico come alternativa a quello meccanico. Ma anche questa soluzione, secondo CCI non fornisce una risposta reale e crea inquinamento, oltre ad essere più energeticamente intensiva. L’organizzazione propone poi ai consumatori di intraprendere azioni legali contro l’industria per dare una spallata a questo modello di business. Simili alle cause intentate contro le compagnie petrolifere per questioni legate al clima, le denunce anti-plastica potrebbero dare una spinta a un paradigma non sostenibile.