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L’Europa si spacca sulle importazioni di plastica riciclata

I riciclatori sostengono lo stop a importazioni di plastica riciclata non conforme agli standard negli imballaggi alimentari. Ma i prezzi?

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Foto di Alexander Grey su Unsplash

Alcuni paesi temono che bloccando le importazioni di plastica riciclata saliranno i prezzi

(Rinnovabili.it) – Bruxelles è sottosopra. I funzionari della Commissione  Europea si stanno lambiccando il cervello per tentare di tornare indietro dopo aver fatto quello che ritengono un passo più lungo della gamba. L’idea di imporre un divieto di importazioni di plastica riciclata negli imballaggi alimentari che non risponde agli standard comunitari, è infatti tema scottante. 

Il divieto, voluto soprattutto dalla Francia, è stato inserito in un accordo provvisorio tra stati membri e Parlamento europeo. La cosa ha dato i nervi alla Cina, da cui importiamo molta plastica riciclata che probabilmente non ha gli stessi standard europei. E quindi abbassa il prezzo. La Confederazione europea delle industrie del riciclo (EuRIC), ha recentemente chiesto di adottare misure per proteggere l’industria europea del riciclo dalla concorrenza sleale. EuRIC evidenzia che, sia in Nord America che in Europa, si è registrata una tendenza all’importazione di plastica con contenuto riciclato dall’Asia. Sottolinea quindi l’importanza di implementare un solido sistema di tracciabilità, verificato da una terza parte indipendente, per garantire che la plastica etichettata come riciclata passi attraverso processi equivalenti a quelli in vigore nell’UE.

Altrimenti, dicono i riciclatori europei, il nostro business è destinato a morire. Dall’altra parte, però, crescono le preoccupazioni riguardo all’innalzamento dei prezzi dei prodotti imballati e a possibili ritorsioni commerciali da parte del Dragone. Pochi impianti di riciclo al di fuori dell’UE sarebbero infatti in grado di conformarsi agli standard del blocco. Allora, Bruxelles teme che una carenza di plastica conforme farebbe lievitare i prezzi.

L’eurodeputato francese di Renew, Pascal Canfin, ha invece difeso l’accordo in una dichiarazione raccolta dal Financial Times. Diversi paesi membri però sono preoccupati per le implicazioni della clausola di reciprocità invocata da Parigi. Venerdì ci sarà la riunione del Consiglio dei rappresentanti permanenti (COREPER), che dovrebbero trovare un compromesso da portare al tavolo politico dei Ministri competenti. In ballo c’è la sostenibilità del riciclo in Europa.