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Le microonde “stracciano” la pirolisi nel riciclo del polipropilene

Un progetto dell’Università della West Virginia apre al riciclo del polipropilene a 300 °C, con notevole risparmio di energia

riciclo del polipropilene
via depositphotos.com

L’efficienza del riciclo del polipropilene aumenta significativamente rispetto ai processi tradizionali

Nelle microonde si può trovare una soluzione interessante per il riciclo del polipropilene. Ben più interessante della pirolisi, per lo meno. Ci stanno lavorando i ricercatori della West Virginia University, attraverso un processo che riscalda con queste radiazioni elettromagnetiche un materiale catalizzatore. Quest’ultimo trasferisce calore in modo selettivo al polipropilene, permettendo di scomporlo in propilene a temperature significativamente più basse rispetto ai processi tradizionali.

Questo approccio consente un risparmio energetico notevole, riducendo le emissioni e i costi associati al riciclo. Inoltre, la tecnologia offre un controllo preciso del processo, migliorando l’efficienza di recupero del propilene fino al 25%. Rispetto alla pirolisi, si tratta di una percentuale ben superiore. Il sistema testato negli USA punta a rendere il riciclo della plastica più sostenibile e applicabile su larga scala.

Il governo USA scommette un milione sul recupero del propilene

La scoperta viene da un progetto di ricerca che ha preso di mira la seconda plastica più prodotta al mondo. Il polipropilene si trova infatti in oggetti di uso quotidiano come utensili da cucina, abbigliamento e imballaggi alimentari. La maggior parte di questi finisce nelle discariche una volta raggiunto il fine vita. Guidato da Yuxin Wang, professore associato presso il Benjamin M. Statler College of Engineering della WVU, il team di ricerca ha ottenuto una sovvenzione da 1 milione di dollari dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per sviluppare il metodo basato sulle microonde per recuperare il propilene dai rifiuti di polipropilene.

I problemi della pirolisi nel riciclo del polipropilene

I metodi attuali di riciclo del polipropilene, come la pirolisi, sono inefficienti. Producono infatti basse quantità di propilene riutilizzabile e sono criticati dagli ambientalisti come false soluzioni. La tecnologia a microonde della West Virginia University offre invece una soluzione che garantirebbe un controllo preciso della temperatura. Ciò permette il recupero a 300°C, circa la metà della temperatura richiesta nei processi tradizionali. Da un lato quindi si aprono possibilità per aumentare i tassi di riciclo del polipropilene, attualmente fermi all’1%, dall’altro si configura una maggiore economicità del processo. 

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