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Le imprese di fronte all’emergenza ambientale

Aziende e operatori del settore si sono confrontati in merito alle strategie da mettere in campo per minimizzare i rischi e incrementare la sostenibilità

(Rinnovabili.it) – Difendere l’ambiente e promuovere la sostenibilità porta vantaggi anche dal punto di vista economico. È uno degli aspetti più importanti emersi durante il convegno “Le imprese di fronte all’emergenza ambientale” organizzato da The Ruling Companies Association all’hotel Four Seasons di Milano. Aziende e operatori del settore si sono confrontati in merito alle strategie da mettere in campo per minimizzare i rischi e incrementare la sostenibilità. Tra i relatori sono intervenuti Isabella Goldmann (Amministratore delegato di Goldmann & Partners), Giancarlo Morandi (presidente di Cobat), Luca Paolazzi (economista indipendente) e Dario Scaffardi (vice presidente di Saras).

 

I partecipanti hanno posto l’accento su come negli ultimi dieci anni l’impegno delle imprese in campo ambientale sia enormemente cresciuto. Oggi quasi nessuno mette in discussione un orientamento a favore della sostenibilità, dove si minimizzi l’impatto sull’ecosistema generale e locale. Le azioni concrete finora attuate rischiano però di non essere ancora sufficienti per garantire un futuro al pianeta. Occorre quindi uno sforzo maggiore anche da parte di Governi e istituzioni sovranazionali a favore dell’economia circolare e dell’ambiente.

 

«Dal 1998 The Ruling Companies è impegnata a promuovere la cultura d’impresa, anche grazie alla collaborazione delle 120 aziende a noi associate – spiegano Patrizia Gaverzi, vicepresidente, e Antonio Ambrosetti, Amministratore delegato – Rispetto a qualche tempo fa c’è una nuova sensibilità verso i temi ambientali. Le imprese sono un organismo che per loro natura fanno ciò che conviene, e oggi sta diventando sempre più conveniente occuparsi di sostenibilità in quanto i consumatori, i dipendenti e i mercati in generale sono sempre meno disponibili a comprare, lavorare o investire in aziende che non si occupano di sostenibilità. Questa è già di per sé una buona notizia. La domanda diventa allora: andiamo a una velocità sufficiente oppure no?» Questa corsa contro il tempo per trasformare il sistema economico e produttivo da lineare a circolare è dunque la prossima sfida da vincere. Al più presto.