Rinnovabili • bioplastica dalla corteccia Rinnovabili • bioplastica dalla corteccia

La startup londinese che ricava bioplastica dalla corteccia

Utilizzando scarti di altre industrie, la Bpacks ha brevettato un processo per ottenere bioplastica dalla corteccia degli alberi

bioplastica dalla corteccia
Foto di Paul Green su Unsplash

Utilizzabile in vari tipi di imballaggi, la bioplastica dalla corteccia vuole rivoluzionare il mercato

(Rinnovabili.it) – Ha sede a Londra, ma è in Serbia che sta sperimentando un innovativo materiale compostabile derivato dalla corteccia degli alberi. La startup Bpacks punta a rivoluzionare gli imballaggi in plastica utilizzando le stesse linee di produzione e macchinari, ma con una bioplastica dalla corteccia che promette di essere più sostenibile. La tecnologia permette la produzione di pellet e fogli utilizzabili come sostituti dei “cugini” derivati dal petrolio.

Nel suo centro di ricerca a Belgrado, gli esperimenti su questo processo produttivo, simile a quello dei polimeri convenzionali, hanno dato risultati. Per creare bioplastica dalla corteccia non servono nuovi strumenti per lo stampaggio, il che permetterebbe di risparmiare tempo e denaro per i produttori che intendono riconvertire le proprie aziende. Inoltre, il materiale presenta un’impronta di carbonio molto inferiore rispetto alla plastica, con emissioni fino a sei volte più basse.

Il materiale realizzato da Bpacks è composto principalmente da corteccia, con l’aggiunta di coadiuvanti tecnologici e leganti biopolimerici. Inoltre, non preleva molta corteccia vergine, servendosi fino al 75% da rifiuti agricoli e dell’industria del legno. È un materiale completamente biologico e compatibile con il compostaggio domestico e industriale, dato che si degrada completamente in compost entro uno o due mesi. Si tratta inoltre di un materiale abbondante. La produzione di scarti è infatti stimata fra 300 e 400 milioni di metri cubi all’anno.

Le applicazioni iniziali sperimentate da Bpacks comprendono imballaggi rigidi per alimenti, come quelli per la frutta e i fast food. L’azienda però sta valutando di entrare in settori come la cosmetica e i detersivi. Attualmente, sta negoziando con due società per avviare una produzione pilota. Dopo aver brevettato il processo, la startup ora mira a espandere le sue capacità produttive, testare nuove formule e tecnologie di packaging e attivare partnership con aziende in diversi paesi del mondo.

About Author / La Redazione