Rinnovabili

La seconda vita di un’auto

 

Più dell’80% del materiale che compone un’autovettura è integralmente riciclabile.

Questa constatazione trasforma profondamente l’immagine abituale che abbiamo della nostra vecchia auto nel momento in cui decidiamo di dismetterla trasferendola, nell’ultimo suo viaggio, presso un centro di rottamazione; quasi come fosse una sorta di luogo sacro destinato al perenne riposo della nostra amata…

Altro che perenne riposo. Da quel momento, in verità, inizia una complessa e dinamica attività intorno alla nostra auto: prima la si priva dei materiali inquinanti, ovvero l’olio lubrificante, le batterie, il carburante, il liquido dei freni e quello di raffreddamento, poi si smontano i componenti avviandoli nelle specifiche filiere di riciclo, infine si compatta la struttura recuperando il metallo.

In Italia il settore della rottamazione dei veicoli costituisce un fenomeno estremamente rilevante con circa 700mila autovetture dismesse ogni anno.

Un’incredibile risorsa di materiali da sottrarre alla discarica.

A differenza di altri settori del riciclo, però, la filiera che interessa l’automobile, nonostante muova interessi economici ed ambientali colossali, non è particolarmente conosciuta. È per questo che abbiamo deciso di superare questo gap attivando, da quel che ci risulta per la prima volta al mondo, un’apposita sezione giornalistica dedicata al settore. Si chiama re-AUTO ed è un giornale nel giornale creato con la collaborazione di COOU, il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, e la partnership di EPR Comunicazione. Con questa nuova attività editoriale tratteremo gli ambiti scientifici, tecnologici, ambientali ed economici del settore, le news, gli approfondimenti, gli eventi e, addirittura, le curiosità e le forme di arte generate da questa realtà.

Insomma vogliamo aprire una finestra interattiva su un mondo immenso e tutto da esplorare dando voce alle testimonianze dei tanti interpreti, ma anche al dibattito tra gli utenti.

Credo che sia un servizio importante e originale per i nostri lettori, oltre che un contributo trainante per lo sviluppo della seconda vita dell’auto. Auguri re-AUTO.

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