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La raccolta delle pile usate scende ancora nel 2023

raccolta delle pile usate
Fonte: Erion Energy

Con il nuovo regolamento europeo sulle batterie, gli obiettivi UE sulla raccolta delle pile usate cresceranno ancora

(Rinnovabili.it) – L’Italia non sa riciclare gli accumulatori a fine vita. Una realtà amara da digerire, ma questa è la situazione guardando i dati sulla raccolta delle pile usate. Una fotografia è offerta dai dati 2023 appena diffusi da Erion Energy, consorzio del sistema Erion dedicato alla gestione dei rifiuti di pile e accumulatori (RPA). Il gruppo ha gestito 4.857 tonnellate di RPA sull’intero territorio nazionale, registrando un calo del 52% rispetto al 2022. Sono numeri che mostrano come il contesto italiano stia lottando senza successo per raggiungere gli obiettivi di raccolta stabiliti dall’Unione Europea. Ad esempio, per i rifiuti di pile portatili, il target europeo è del 45%, rispetto a quanto immesso sul mercato nei tre anni precedenti. Nel nostro paese, tuttavia, siamo appena al 30%.

Laura Castelli, direttore generale di Erion Energy, ha sottolineato l’urgenza di “sensibilizzare e coinvolgere i cittadini nell’adeguato conferimento dei RPA portatili, considerando gli obiettivi europei del 63% entro il 31 dicembre 2027”. L’esortazione è a una maggiore responsabilità congiunta di tutti gli attori della filiera, oltre che a promuovere investimenti in iniziative di comunicazione. Iniziative che, quando realizzate, funzionano. Nel 2023, Erion Energy ha infatti triplicato i volumi di raccolta volontaria dei rifiuti di pile portatili (+226%).

Il basso livello di raccolta è influenzato da diversi fattori, spiega il consorzio. Tra questi il comportamento dei cittadini, che, a causa di lacune informative e di conoscenza, conferiscono i RPA in modo erroneo o li dimenticano in luoghi inappropriati. “Per contrastare queste abitudini, Erion Energy si impegna in attività di informazione e sensibilizzazione, come Energia al Cubo, che ha portato a un aumento medio del 14,4% nella raccolta di RPA portatili nelle zone coinvolte”, spiega una nota. Il consorzio ha portato avanti anche studi e ricerche in vista del nuovo regolamento europeo sulle batterie. Questo regolamento imporrà all’Italia sforzi significativi in termini di raccolta delle pile usate.

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