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La produzione di fibre aumenta, ma i prodotti tessili riciclati diminuiscono

Il 10° rapporto sul mercato globale dei materiali mostra una riduzione dei prodotti tessili riciclati e un aumento delle fibre sintetiche fossili

prodotti tessili riciclati
Foto di 🇸🇮 Janko Ferlič su Unsplash

Cresce la concorrenza per assicurarsi le bottiglie PET che costituivano una buona percentuale dei prodotti tessili riciclati

(Rinnovabili.it) – La produzione globale di fibre tessili è aumentata a livelli record lo scorso anno, mentre la quantità di prodotti tessili riciclati è diminuita dopo anni di crescita. La fotografia scattata dal decimo rapporto annuale sul mercato dei materiali di Textile Exchange è preoccupante. Mentre la produzione sale da 112 a 116 milioni di tonnellate tra 2021 e 2022, il riciclo cala. Inoltre, in uno scenario business as usual, la situazione diventerà ancora più sbilanciata. Secondo gli analisti, infatti, la produzione potrebbe crescere fino a 147 milioni di tonnellate nel 2030.

Una nota leggermente positiva è quella relativa alle fibre prodotte in modo sostenibile. Il rapporto dice che la percentuale di fibre naturali prodotte tramite programmi con elementi di sostenibilità è leggermente aumentata nel 2022. Ad esempio il cotone ha visto crescere la sua produzione sostenibile dal 25% nel 2021 al 27% nel 2022. La lana è passata invece dal 3% nel 2021 al 4,3% nel 2022. 

Progressi che però sembrano cancellati dalla produzione di fibre sintetiche vergini a base fossile. è aumentata da 63 milioni di tonnellate a 67 milioni di tonnellate. Il poliestere continua ad essere la fibra più prodotta a livello globale, con il 54% del totale nel 2022. 

Scendono i prodotti tessili riciclati

Numeri in calo invece per il riciclo. Dopo anni di crescita, la quota combinata di tutte le fibre riciclate è leggermente diminuita, passando dall’8,5% nel 2021 al 7,9% nel 2022. “Ciò è dovuto principalmente a una diminuzione della quota di mercato del poliestere riciclato”, spiega Textile Exchange in una nota, “il 99% del quale era ottenuto da bottiglie di plastica”. Quest’ultimo è passato dal 15% nel 2021 al 14% nel 2022. “Le ragioni di questa diminuzione includono la crescente concorrenza per le bottiglie in PET come materia prima”, aggiungono gli analisti, “insieme alle sfide sistematiche nel ridimensionare il riciclo da tessile a tessile”. 

Questo è il vero tallone d’Achille dell’industria. Non esiste praticamente la capacità di riciclare un capo di abbigliamento in un altro. I numeri sono chiari, da questo punto di vista. Nel 2022, meno dell’1% del mercato globale delle fibre proveniva da tessuti riciclati pre e post-consumo. “I risultati”, si legge nel commento di Textile Exchange, “evidenziano la necessità di raddoppiare gli sforzi per ridurre rapidamente l’uso di materiali vergini a base fossile e di investire in strategie che dissociano la creazione di valore dall’estrazione di nuovi materiali”.