Il nuovo rapporto di Oceana chiede alle aziende di rispettare gli impegni sugli imballaggi per bevande riutilizzabili
(Rinnovabili.it) – Se la produzione di imballaggi per bevande riutilizzabili aumentasse anche solo del 10%, sarebbe una piccola rivoluzione per l’ambiente. Secondo un nuovo rapporto della ONG Oceana, infatti, entro il 2030 permetterebbe di eliminare oltre mille miliardi di bottiglie e bicchieri di plastica monouso. A valle della filiera, invece, potrebbe impedire che 153 miliardi di questi contenitori finiscano negli ecosistemi.
“Impilati uno sopra l’altro, i 1.000 miliardi di bottiglie e bicchieri evitati potrebbero raggiungere la luna e tornare indietro più di 300 volte”, spiega l’associazione in una nota.
Le grandi aziende devono quindi rispettare questi impegni e l’intero settore deve investire sul riutilizzo anziché sull’usa e getta.
“Gli imballaggi riutilizzabili sono una soluzione circolare comprovata che può ridurre drasticamente e rapidamente la quantità di bottiglie e bicchieri di plastica prodotti e che raggiungeranno gli oceani”.
Le soluzioni che non risolvono il problema
Oceana critica le soluzioni ritenute “complementari” al riutilizzo. Ad esempio, aumentare il contenuto riciclato delle bottiglie di plastica non è considerata una pratica che può ridurre i contenitori monouso.
“Abbiamo passato troppo tempo a inseguire fantasie circolari mentre enormi quantità di plastica continuano a riversarsi nei nostri oceani”, ha detto Matt Littlejohn, vicepresidente senior per le iniziative strategiche di Oceana. “Il modo per fare davvero la differenza è sostituire la plastica monouso con imballaggi riutilizzabili. Abbiamo bisogno che le aziende e i governi smettano di scommettere sul cavallo sbagliato e diano invece priorità all’espansione di sistemi di riuso”.
Gli imballaggi per bevande riutilizzabili sono già diffusi in alcune zone del mondo, spiega il report. Ad esempio nelle Filippine il 40% del volume di tutte le bevande analcoliche confezionate è composto da bottiglie riutilizzabili. Il dossier elenca anche altri promettenti sistemi attualmente disponibili negli Stati Uniti e in Europa. Questi sistemi sono già stati adottati da importanti aziende e organizzazioni. Perciò, conclude Oceana, “i nostri mari non possono aspettare. Abbiamo bisogno di soluzioni realmente collaudate, come il riutilizzo, che possano ridurre subito e su larga scala l’inquinamento da plastica monouso”.