Il Ministro dello Sviluppo economico Patuanelli firma il decreto attuativo a sostegno di progetti R&S per la riconversione dei processi produttivi in ottica circolare
Stabiliti criteri e procedure d’assegnazione dei nuovi incentivi l’innovazione circolare
(Rinnovabili.it) – Via libera ai nuovi incentivi per l’innovazione circolare. Ieri il Ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha firmato il decreto attuativo con cui prende corpo una delle misure di sostegno economico inserite nel DL Crescita 2019. Parliamo dell’articolo 26, “Agevolazioni a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo per la riconversione dei processi produttivi nell’ambito dell’economia circolare”.
Il provvedimento in questione definisce i criteri, le condizioni e le procedure per l’erogazione degli incentivi, per un totale stanziato di 210 milioni di euro. “Con questa misura – si legge nella nota stampa ministeriale – il MiSE sostiene la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative e sostenibili”. L’obiettivo è “promuovere la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia circolare in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse abbia una maggiore durata e la produzione di rifiuti sia ridotta al minimo”. Come? Sostenendo progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale delle imprese.
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A fini dell’ammissibilità agli incentivi, le realtà – in forma singola o come rete di imprese – devono garantire alcune caratteristiche chiave per i progetti proposti:
- essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale;
- prevedere, anche in deroga agli importi minimi previsti per l’utilizzo delle risorse, spese e costi ammissibili non inferiori a euro 500 mila e non superiori a euro 2 milioni;
- avere una durata non inferiore a dodici mesi e non superiore a trentasei mesi;
- prevedere ricerca e sviluppo finalizzate alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento degli stessi, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali Key Enabling Technologies (KETs).
In tal senso, le attività potranno riguardare innovazioni di prodotto e di processo in un’ottica di “zero rifiuti” e di compatibilità ambientale, o prototipi di modelli tecnologici finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale. I progetti potranno riguardare anche sistemi per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua, strumenti innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e nuovi modelli di packaging intelligente a base di materiali recuperati.
Il provvedimento ministeriale interviene con 150 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti agevolati a valere sulle risorse del fondo FRI e con 60 milioni per la concessione dei contributi alla spesa a valere sul Fondo sviluppo e coesione e sul Fondo per la crescita sostenibile. Sono previste due riserve, ognuna pari a circa la metà degli stanziamenti: una per i progetti delle imprese di piccole e medie dimensioni e delle reti di imprese nell’intero territorio nazionale ed una destinata esclusivamente ai progetti da realizzare nel Mezzogiorno.
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