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In Spagna un’app ti spiega come segnalare attrezzi da pesca abbandonati

attrezzi da pesca abbandonati
Via depositphotos.com

Ogni anno nel mondo si ritrovano 640 mila tonnellate di attrezzi da pesca abbandonati

(Rinnovabili.it) – Localizzare gli attrezzi da pesca abbandonati si può fare insieme, per ripulire i mari da materiali inquinanti e mortali per la fauna acquatica. L’iniziativa è del Ministero della Transizione Ecologica spagnolo, grazie a un progetto europeo LIFE portato avanti con numerose organizzazioni. Il progetto ha permesso di sviluppare una serie di strumenti per collaborare alla localizzazione e alla gestione del cosiddetto fishing gear.

In particolare, la piattaforma web artesperdidos.es riunisce tutte le risorse generate, compreso un archivio aggiornato e un sistema per elencare e geolocalizzare attrezzi da pesca abbandonati. Questa applicazione permette inoltre la comunicazione tra utenti e gestori, e dispone di un sistema di allerta se l’elemento ritrovato necessita un’azione speciale.

Oltre al software è possibile accedere anche alla documentazione che contiene i criteri generali per la gestione delle attrezzature. Vi sono poi materiali audiovisivi che permettono di osservare reali casi di ritrovamento e gestione di fishing gear e mostrano alcune delle possibili situazioni che possono verificarsi.

Per attrezzi da pesca abbandonati si intende per definizione qualsiasi strumento, i suoi resti o parti, che si trova al di fuori del controllo del proprietario, sul fondo, a mezz’acqua o galleggiante sulla superficie del mare, e che per qualsiasi motivo può aver perso la sua funzione di strumento di pesca, non mantenendo la sua normale configurazione e funzionamento.

L’iniziativa, che si è basata su un processo partecipato capace di coinvolgere 70 tra associazioni, gruppi di pescatori, soccorso subacqueo e isituzioni, tenta di rispondere a un problema dai contorni inquietanti. Ogni anno nei mari e negli oceani del mondo vengono perse o abbandonate circa 640 mila tonnellate di attrezzi da pesca. In questi brandelli di reti o altre strumentazioni possono rimanere impigliati animali, persone o natanti, con danni ecologici ed economici. Per evitarli, è fondamentale avere cura delle aree marine protette e anche delle acque non sottoposte a protezione.

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