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In Europa c’è una riduzione dei rifiuti urbani, ma anche del riciclo

riduzione dei rifiuti urbani

Foto di Kenny Eliason su Unsplash

riduzione dei rifiuti urbani
Foto di Kenny Eliason su Unsplash

Sono 18 gli stati membri che anche a fronte di una riduzione dei rifiuti urbani mancheranno i target di riciclo

(Rinnovabili.it) – Finalmente in Europa si registra una riduzione dei rifiuti urbani. I calcoli li ha fatti Eurostat, che in un recente aggiornamento delle sue tabelle ha regalato una notizia positiva. La quantità di rifiuti urbani pro capite nell’UE al 2022 è di 513 kg. Ancora tanti, certo, ma con un calo di 19 kg rispetto al 2021. Se visti in prospettiva, questi dati abbassano l’entusiasmo iniziale: siamo infatti ancora 46 kg sopra la media del 1995. Circa la metà (249 kg pro capite) vengono riciclati, 15 kg in meno rispetto a tre anni fa. Se calano i rifiuti prodotti, dunque, calano anche quelli riciclati. Altro dato in chiaroscuro.

La maglia nera d’Europa è l’Austria, con 827 kg generati per persona. Segue la Danimarca con 787 kg e il Lussemburgo con 720 kg. Al fondo della classifica invece troviamo Romania (301 kg), Polonia (364 kg) ed Estonia (373 kg). Queste differenze tra i paesi sono attribuite ai diversi modelli di consumo e alle diverse infrastrutture di raccolta e gestione. 

Pur essendo grandi produttori, Austria, Danimarca e Germania hanno sono anche i paesi più ricicloni. Rispettivamente vantano 516 kg, 411 kg e 409 kg di rifiuti urbani riciclati pro capite. Al contrario, chi meno ne produce, meno ne ricicla. In Romania sono appena 36 i kg riciclati. Seguono Malta (75 kg) e Grecia (90 kg).

Le statistiche seguono un avvertimento della Commissione Europea, secondo cui 18 Stati membri dell’UE potrebbero non riuscire a raggiungere uno o più obiettivi per il settore. La normativa prevede che i paesi siano in grado di preprare il 55% dei rifiuti urbani e il 65% dei rifiuti di imballaggio per il riutilizzo o il riciclo entro il 2025, e di ridurre lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani a meno del 10% entro il 2035.

Chi sono i paesi più a rischio di mancare i target? Sui rifiuti urbani, l’elenco vede mal posizionate Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lettonia, Portogallo, Spagna e Svezia. Invece Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Ungheria, Lituania, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia potrebbero mancare sia l’obiettivo sui rifiuti urbani che su quelli totali di imballaggio.
Anche i firmatari dell’Ellen MacArthur Foundation’s New Plastics Economy Global Commitment non riusciranno a implementare la giusta quantità di imballaggi riutilizzabili, riciclabili o compostabili entro il 2025. Del resto, la capacità di riciclo installata in UE è diminuita del 7% anno su anno. Oggi è pari ad appena 12,5 milioni di tonnellate.

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