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Il vertice della IEA decide il futuro dei minerali critici

Diversificazione delle forniture, potenziamento del riciclo, mercati trasparenti tra le idee per sostenere il mercato dei minerali critici

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Necessari per la transizione energetica, i minerali critici sono concentrati in pochi paesi e gestiti da poche aziende

(Rinnovabili.it) – Sei azioni per garantire approvvigionamenti sicuri, sostenibili e affidabili di minerali critici. Sono queste il punto di approdo della discussione di tenutasi ieri nel primo vertice dedicato dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Quasi 50 paesi, sia produttori che consumatori di minerali critici, si sono riuniti con i leader dell’industria, del settore investimenti e della società civile per discutere linee d’azione efficaci. 

L’obiettivo è garantire transizioni energetiche rapide e sicure, fatto che oggi sembra ancora una chimera. L’Agenzia ha il mandato dei governi a promuovere un lavoro di convergenza sul tema dei minerali critici. Si tratta di tutti quei materiali che giocheranno un ruolo chiave nella produzione delle tecnologie a basse emissioni come turbine eoliche, auto elettriche, pannelli solari.

Il direttore della IEA, Fatih Birol, non ha fatto giri di parole, andando subito al punto. “Il livello di concentrazione eccessiva che vediamo oggi nei mercati critici dei minerali è diverso da quello di qualsiasi altra merce importante su cui facciamo affidamento nel mondo moderno. La storia ci ha dimostrato che la mancata diversificazione adeguata delle forniture e delle rotte commerciali delle risorse essenziali comporta profondi rischi”. Infatti, il settore vede cinque aziende controllare circa il 60% del mercato del litio e il 50% del cobalto. Le riserve, inoltre, sono concentrate in pochissimi paesi, con un ruolo preponderante della Cina. Di qui le preoccupazioni internazionali per i costi e le condizioni che questa transizione potrebbe avere.

Le sei azioni per il mercato dei minerali critici

La proposta finale, quindi, cerca di gestire questa situazione tramite sei azioni chiave:

  • Accelerare i progressi verso forniture di minerali diversificate
  • Liberare il potere della tecnologia e del riciclo
  • Promuovere la trasparenza nei mercati
  • Migliorare la disponibilità di informazioni affidabili
  • Creare incentivi per pratiche sostenibili e responsabili
  • Promuovere la collaborazione internazionale

Il Ministro dell’Ambiente italiano, Pichetto Fratin, si è detto in linea con le decisioni e ha sottolineato le priorità del nostro paese. “Lo strumento principe di breve e medio periodo resta per noi l’ecodesign, ripensando le filiere fin dalla progettazione per la ricerca di materiali sostitutivi, ma anche per tecnologie energetiche più durevoli, riparabili, net-zero e riciclati al 100%”.