Da oggi ci sono 30 giorni per rispondere alla consultazione, passaggio necessario per gestire diversamente le membrane bituminose
Da rifiuto destinato alla discarica, le membrane bituminose potranno essere riciclate
(Rinnovabili.it) – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il processo di consultazione pubblica per il nuovo schema di regolamento che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuti per le membrane bituminose. Il provvedimento, noto come “End of Waste Membrane bituminose” è ora consultabile sul sito del MASE.
Oggetto del provvedimento sono quelle membrane utilizzate in edilizia per impermeabilizzare gli edifici. Oggi questi rifiuti vengono smaltiti in discarica, ma potrebbero avere una seconda vita. Le membrane impermeabilizzanti a base di bitume, infatti, possono essere utilizzate come additivi in diversi contesti, come la produzione di asfalti.
L’obiettivo dello schema di regolamento è quindi ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica e allo stesso tempo ridurre i costi associati allo smaltimento. A tal fine, il Ministero ha coinvolto l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per definire le linee guida.
Lo Schema di Regolamento, composto da 8 articoli e 3 allegati, stabilisce il flusso di rifiuti interessato, i criteri di conformità per la cessazione della qualifica di rifiuto, gli scopi specifici di utilizzabilità e gli obblighi documentali. Inoltre, sono forniti i criteri “end of waste” in un allegato e gli scopi specifici per l’utilizzo del triturato di membrane bituminose in un altro.
Analogamente al DM n.152/2022, è stato introdotto un articolo di “monitoraggio” per verificare l’efficacia dei criteri nel tempo. Grazie a questo articolo, il Ministero potrà modificare in corsa le specifiche.
La consultazione pubblica è aperta a tutti coloro che intendono fornire commenti e osservazioni sul testo. Questa fase si concluderà entro 30 giorni dalla pubblicazione, che reca la data di oggi. L’adozione del decreto è attesa per contribuire a gestire in modo più efficiente il flusso di rifiuti provenienti dal settore edile. Si tratta infatti di un settore economicamente rilevante per il paese, ma con un contributo elevato alla produzione di scarti.