Il primo repair café ha aperto nel 2009, oggi ce ne sono quasi tremila in 40 paesi
(Rinnovabili.it) – Estendere la vita utile dei prodotti di consumo è un elemento critico nell’economia circolare. E sebbene negozi e aziende offrano sovente servizi di riparazione (e anche l’UE stia per normare il settore) altrettanto spesso si tratta di una pratica informale. Un caso interessante è quello dei cosiddetti ecosistemi di riparazione non commerciali, come la rete internazionale dei repair café.
I repair café sono luoghi di incontro gratuiti e dove riparare oggetti con il supporto di persone più esperte. In un “caffè riparazione”, troverai strumenti e materiali per aggiustare un gran numero di dispositivi. Vestiti, mobili, elettrodomestici, biciclette, stoviglie, elettrodomestici, giocattoli. Praticamente qualunque cosa (o quasi) si può portare al repair café per cambiare un pezzo o rimetterla in sesto. Ma è possibile anche dare una mano e mettersi a disposizione per aggiustare oggetti di qualcun altro.
Invenzione olandese
Il primo repair café è nato nel 2009, in Olanda, su iniziativa di Martine Potsma, ambientalista ed ex giornalista. Postma ha aperto il primo ad Amsterdam, e con un finanziamento del Ministero dell’Ambiente olandese ha poi fondato la Repair Café Foundation, un’organizzazione non governativa che fornisce informazioni e guida ai gruppi locali che creano caffè riparazione nei propri quartieri. L’iniziativa della giornalista ha portato in un solo anno allo sviluppo di venti repair café in diversi paesi. Oltre all’Olanda, hanno aperto anche in altri stati europei e negli USA. Da allora, l’idea ha avuto un tale successo che oggi si contano 2924 caffè riparazione in circa 40 paesi. In Italia sono ventisette, concentrati prevalentemente al Nord.
Il luogo più classico, come dice la parola, è un bar, ma i repair café trovano sede anche in centri sociali o makerspace. In generale, possono essere spazi sia pubblici che privati. Ad animarli sono persone che offrono volontariamente il proprio tempo e le proprie competenze.
Il senso dei repair café
Sotto l’aspetto ecologico, la riparazione è preferibile rispetto alla produzione di un articolo nuovo, poiché utilizza meno energia e materiale. Inoltre, è un modo per contrastare l’obsolescenza programmata, caratteristica connaturata soprattutto ai dispositivi tecnologici.
Ma c’è anche un aspetto sociale nei repair café. Innanzitutto è un modo per mantenere la competenza in materia di riparazione e diffondere questa conoscenza. E poi si tratta di luoghi che facilitano l’incontro tra persone e la coesione sociale nelle comunità locali. Sono studiati come esempi di riparazione comunitaria in cui l’aspetto della collettività è in primo piano e i fattori che spingono alla riparazione si basano sulla creazione di valore condiviso e sulla promozione di un pensiero ecologico.
Tra volontariato e scambio di competenze
Le stazioni di riparazione dentro un repair café possono essere dedicate a diversi tipi di oggetti: articoli elettrici, meccanici, attrezzi da giardino, informatica, gioielleria, abbigliamento e altro ancora. In un caffè riparazione puoi portare il tuo bollitore, un tostapane, l’asciugacapelli, ma anche un motorino, un aspirapolvere o un decespugliatore. Di norma troverai alcuni volontari pronti ad assisterti. Sono per lo più pensionati e hanno competenze specifiche, ma vi si trovano anche artisti, bibliotecari, insegnanti e dipendenti universitari. Non ti chiederanno denaro, al massimo un’offerta libera.
Le persone coinvolte nella gestione dei repair café hanno diverse motivazioni e ambizioni. Uno studio ha analizzato tutta la letteratura in materia e ha tracciato i profili-tipo: si tratta di donne e uomini che generalmente hanno a cuore la prevenzione degli sprechi, il rafforzamento dei legami sociali, ma anche più semplicemente si divertono nell’aggiustare gli oggetti. Chiunque può fare il volontario in un caffè riparazione. Le competenze tecniche sono importanti, ma molte cose si possono semplicemente apprendere con la pratica.