La linea dura contro il riuso promossa dall’Italia passa in Consiglio UE. Il regolamento sul packaging ne esce mutilato ma “vivo”
Approvate esenzioni dal riutilizzo per i paesi che riciclano di più. Avanza il regolamento sul packaging
(Rinnovabili.it) – La proposta della Commissione UE per un regolamento sul packaging è uscita malconcia dal Consiglio dei Ministri dell’Ambiente europei tenutosi ieri. Se da un lato è stato raggiunto un accordo politico che spingerà avanti l’approvazione del testo, dall’altro la montagna ha di nuovo partorito un topolino. Guidati dalla frangia conservatrice composta da Italia e Finlandia, un gruppo di paesi hanno fatto blocco per indebolire il quadro.
L’oggetto del contendere era la priorità che il regolamento conferiva alle pratiche di riutilizzo degli imballaggi. L’Italia ha contrastato in tutti i modi questa proposta, convinta che avrebbe leso gli interessi dell’industria del riciclo. In questo modo, più che sulla riduzione degli imballaggi, il processo normativo si è concentrato sulla tutela di interessi del settore.
La Commissione proponeva una serie di obiettivi per limitare l’uso di packaging usa e getta. Ad esempio, il 20% delle tazze di caffè e di altri contenitori per bevande dovevano essere riutilizzabili entro il 2030. Stesso discorso per il 10% di scatole e casse per il trasporto merci. Il Parlamento ha picconato questa bozza e il Consiglio ha finito il lavoro.
I ministri hanno concordato un’esenzione dall’obbligo di creare sistemi nazionali di vuoto a rendere per qualsiasi paese che ha livelli di raccolta differenziata pari al 78% delle bottiglie. La soglia proposta dalla Commissione era del 90%.
Nonostante le varie modifiche, gli obiettivi principali rimangono in piedi. Il che lascia ben sperare la società civile, pur critica verso il compromesso al ribasso. Per gli stati membri, la produzione complessiva di rifiuti di imballaggio dovrà diminuire del 5% entro il 2030, del 10% entro il 2035 e del 15% entro il 2040, ed entro la fine del decennio tutti gli imballaggi dovranno essere riciclabili. Ora nel 2024 si svolgeranno i triloghi, cioè le sessioni negoziali a tre con Consiglio, Europarlamento e Commissione, per addivenire a un testo finale.