Gli attuali simboli sulle confezioni non facilitano il riciclo degli imballaggi alimentari
(Rinnovabili.it) – I consumatori di tutta Europa si trovano ad affrontare una “confusione persistente” riguardo al riciclo degli imballaggi alimentari. Lo spiega l’Università di Reading, in Inghilterra, che mette in guardia i decisori politici. Questa confusione ostacola infatti gli sforzi verso una economia circolare. Le informazioni sono state raccolte dall’università tramite un sondaggio condotto su 2 mila consumatori europei. La rilevazione è parte di un progetto che coinvolge l’ateneo britannico, partner industriali e istituti di ricerca in altri paesi del blocco.
Il progetto mira a esplorare le variazioni interculturali tra i consumatori, soprattutto in termini di consapevolezza, lacune informative, problemi e atteggiamenti nei confronti dell’imballaggio alimentare. Dall’indagine è emerso che i consumatori sono molto preoccupati per gli imballaggi in eccesso. Si tratta di un fattore che sempre più influenza anche le loro scelte di acquisto, soprattutto riguardo a frutta e verdura.
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La maggior parte del campione afferma di cercare attivamente nei punti vendita prodotti che garantiscano una quantità minima o nulla di imballaggio. Forse questa risposta può essere messa in relazione ad un altra tendenza portata alla luce dal sondaggio. Le persone hanno difficoltà, emerge, a comprendere i simboli del riciclo sulle confezioni. Dovrebbero aiutare a separare correttamente il materiale, ma all’atto pratico non è così. I consumatori vorrebbero una comunicazione più semplice, per esempio composta da video o infografiche.
Rispetto ai sondaggi degli anni precedenti, che evidenziavano le difficoltà del riciclo domestico, l’analisi svolta nel 2023 ha mostrato che il riciclo fuori casa è altrettanto impegnativo per i consumatori. I contenitori pubblici per la raccolta differenziata sono ancora troppo scarsi in molti paesi. In più, altri elementi utili riguardano le differenze tra paesi. In Germania e Danimarca i consumatori criticano l’uso di imballaggi eccessivi per prodotti freschi e prodotti da forno. In Francia e Finlandia, si preoccupano principalmente del segmento che comprende frutta e verdura. In Italia, invece, ritengono che l’ostacolo a comportamenti più virtuosi sia dovuto ai costi degli imballaggi sostenibili.