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GM, le bottiglie riciclate dai dipendenti diventano parti d’auto

La raccolta differenziata di PET di 5 sedi GM si sta trasformando in tessuti coibentanti per ridurre il rumore dei motori, filtri dell’aria e materiale isolante per cappotti

GM, le bottiglie riciclate dai dipendenti diventano parti d’auto

 

(Rinnovabili.it) – Chiunque lavori all’interno delle sedi della General Motors sa che riciclare i contenitori di acqua e bevande è quasi divenuto un dictat aziendale. Tuttavia, la buona pratica non è solo una delle misure inserite nel programma di sostenibilità del gruppo: la società ha intenzione di utilizzare la plastica recuperata dalle bottigliette di acqua per riutilizzarla come materia prima seconda nella produzione di componentistica delle proprie automobili e materiale di isolamento.

 

A partecipare al progetto – intitolato “Do Your Part” – sono per ora cinque sedi GM la cui raccolta differenziata di PET si sta già trasformando in tessuti coibentanti per ridurre il rumore dei motori, filtri dell’aria e materiale isolante per cappotti donati ai senzatetto. “Il riciclaggio è una cosa buona, ma considerare i rifiuti come una risorsa preziosa da riutilizzare nelle proprie operazioni o  prodotti è ancora meglio”, commenta John Bradburn, responsabile della riduzione rifiuti alla GM. “Si tratta di ripensare l’intero processo, trovando modi più sostenibili per la fabbricazione dei prodotti e contribuendo alla nostra comunità.” L’iniziativa è arrivata dopo un approfondito studio dei possibili impatti economici, documento con cui oggi GM vuole convincere anche altre società a partecipare.

 

In realtà è ormai da tempo che il ricilo è divenuto fonte di business per casa automobilistica. La vendita di scarti di produzione provenienti dai  suoi impianti produttivi sta fruttando  alla società all’incirca un miliardo di dollari all’anno (solo nel 2010 General Motors ha riciclato il 92% degli rifiuti di produzione). Inoltre ha avviato un piano in stile Tesla per il recupero delle batterie delle auto e il riutilizzo in case e stabilimenti industriali come sistemi di accumulo domestici. Un esempio di questo utilizzo è stato messo in atto nel data center dell’azienda, in Michigan, dove cinque batteria di Volt sono state integrate come sistema tampone. L’obiettivo a lungo termine della società è arrivare ad una produzione di rifiuti pari a zero.