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Gli atleti olimpici chiedono a Coca-Cola e PepsiCo di aumentare gli imballaggi riutilizzabili

I prossimi giochi olimpici e paralimpici di Parigi saranno il più grande evento con bevande in imballaggi riutilizzabili. Ma deve diventare la regola

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Foto di Globelet Reusable su Unsplash

Una lettera aperta di 102 atleti e 11 organizzazioni chiede più imballaggi riutilizzabili e stop al monouso

I Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 saranno il più grande evento sportivo a servire bevande in imballaggi riutilizzabili. La speranza è di evitare che milioni di bicchieri di plastica monouso diventino rifiuti in pochissimi giorni. Ma sarà l’eccezione o la regola?

Se lo domanda un gruppo di 113 firmatari di una lettera indirizzata alle più importanti multinazionali produttrici di bevande. A siglare la missiva sono 102 atleti, 50 dei quali olimpici e paralimpici. Con loro anche 11 organizzazioni. Sottolineano l’urgenza di affrontare la crisi dell’inquinamento da plastica. Il testo, promosso dalla campagna Sailors for the Sea di Oceana, con il supporto dell’iniziativa EcoAthletes, chiede alle aziende di utilizzare Parigi 2024 come modello per future Olimpiadi e grandi eventi sportivi.

Cosa dovrebbero fare le multinazionali per ridurre il monouso

Secondo il movimento #BreakFreeFromPlastic, negli ultimi sei anni, Coca-Cola e PepsiCo sono stati tra i maggiori inquinatori di plastica al mondo. La lettera è stata diretta proprio a queste due imprese. Rivolge loro tre richieste specifiche:

  • Offrire opzioni di riutilizzo a livello globale e aumentare gli imballaggi riutilizzabili entro il 2030
  • Basare future Olimpiadi e grandi eventi sportivi su imballaggi riutilizzabili
  • Sostenere obiettivi giuridicamente vincolanti per aumentare gli imballaggi riutilizzabili nelle leggi nazionali e nel Trattato ONU sulla plastica.

Per Sailors for the Sea, l’inquinamento da plastica è ovunque e la soluzione sarebbe proprio ridurre la plastica monouso, investendo sul riutilizzo. La velista olimpica Lara Dallman-Weiss ha sottolineato l’importanza della questione: “Ovunque io navighi, trovo plastica monouso che inquina le nostre acque. È necessario fare di più per fermare questa crisi”.

L’ONG Oceana ritiene che un aumento del 10% degli imballaggi riutilizzabili potrebbe eliminare oltre mille miliardi di bottiglie e bicchieri di plastica monouso entro il 2030, impedendo che fino a 153 miliardi di imballaggi usa e getta finiscano nei nostri corsi d’acqua.

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