(Rinnovabili.it) – Livelli d’eccezione per la gestione degli pneumatici fuori uso (PFU) sul territorio nazionale. Siamo agli inizi del 2014 ed EcoTyre, il consorzio che in Italia gestisce le filiere dei materiali di ritorno e che ha la responsabilità dei PFU, ha raggiunto i 300 associati, una rete di collaboratori e professionisti al servizio della sostenibilità e della green economy. Non solo: è riuscito ad avviare al corretto riciclo un quantitativo di PFU superiore al 100% degli pneumatici nuovi immessi sul mercato dai propri soci.
Si tratta di risultati che fanno di EcoTyre il primo consorzio in Italia nella gestione dei copertoni giunti alla fine del loro ciclo di vita, un rifiuto che se opportunamente recuperato può rappresentare una grande risorsa per l’economia e per l’ambiente. Secondo i dati diffusi dal consorzio, gli aderenti sarebbero distribuiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale: 58% al Nord Italia, 15% al Centro e 24% al Sud e sulle Isole. A queste stime, va ad aggiungersi anche un 3% di soci all’estero, calcolati in virtù della responsabilità di gestione dei PFU che il consorzio si assume per conto di importatori e produttori di pneumatici (soggetti, quindi, non esclusivamente attivi in Italia).
Nelle parole del Presidente di EcoTyre, Enrico Ambrogio, la soddisfazione e la conferma di un impegno per contribuire al miglioramento dell’ambiente a fianco di cittadini e istituzioni locali:
«Siamo molto orgogliosi del lavoro che stiamo portando avanti – ha dichiarato Ambrogio – l’aumento del numero degli associati, il consolidamento delle attività di gestione, una rete di raccolta sempre più efficiente, l’incremento dei quantitativi di PFU gestiti e avviati al recupero ci hanno permesso di raggiungere un ambizioso obiettivo: raccogliamo più pneumatici di quelli che immettiamo sul mercato. Ora siamo pronti a dare il nostro contributo anche per interventi straordinari di raccolta di PFU e sensibilizzazione sulle tematiche ambientali tramite il lavoro sinergico con il Ministero dell’Ambiente e con le Amministrazioni locali».
Con una rete capillare di oltre 7.000 punti operativi, il consorzio è riuscito dunque a superare l’obiettivo previsto e imposto dalla normativa: avviare al corretto riciclo l’80% dei PFU. Ricordiamo anche i risvolti positivi sui contributi ambientali, grazie alla denuncia relativa alla vendita online di pneumatici: all’interrogazione parlamentare dell’Onorevole Ermete Realacci, il Ministero dell’Ambiente ha risposto ribadendo l’obbligo di versamento della tassa anche per i venditori di pneumatici online.