(Rinnovabili.it) – Realizzare varie tipologie di “georinforzi” utilizzando gli pneumatici fuori uso (PFU). È questo il progetto di Mike Merrill, un ingegnere geotecnico che ha deciso di scommettere su tecniche di costruzione innovative per la messa a punto di strutture di sostegno terrestri o marine, sostituendo metalli e polimeri con il copertone degli pneumatici fuori uso. Generalmente, infatti, questo genere di rinforzi, utilizzato per stabilizzare pendii di terra, arginare meglio i fiumi o sorreggere sovrastrutture stradali e marine, viene realizzato principalmente attraverso l’impiego di metalli che però, oltre ai problemi di corrosione che ne limitano le prestazioni, comportano anche costi non indifferenti da sostenere; l’impiego di polimeri, invece, che potrebbe essere una soluzione più economica rispetto ai metalli, è un’opzione che di rado viene presa in considerazione per la scarsa resistenza e tenuta delle strutture. In entrambi i casi comunque si tratta di soluzioni che comportano lo spreco di energia e risorse naturali.
La startup in cui Merrill collabora, invece, la Arma Terra, sta testando l’impiego degli pneumatici fuori uso nei georinforzi, una soluzione che potrebbe risparmiarli alla discarica o all’incenerimento. Secondo quanto riportato dall’Environmental Protection Agency, sarebbero 300 milioni ogni anno gli pneumatici fuori uso generati nei soli Stati Uniti; di questi il 50% verrebbe opportunamente avviato a riciclo, mentre la restante metà in parte incenerita (il 40%) e in parte spedita in discarica (10%). La tecnologia messa a punto dalla Arma Terra, invece, potrebbe avere interessanti risvolti “verdi”, facendo leva oltretutto su prestazioni altamente competitive, e offrire una valida soluzione al problema dei PFU. Sfruttare la forza intrinseca, la durata e i costi negativi degli pneumatici fuori uso sono gli elementi con cui Merrill e la sua squadra intendono migliorare la sostenibilità del nostro pianeta. Per finanziare l’innovativo progetto, l’azienda ha messo in atto un’azione di crowfunding.