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Le “forbici molecolari” facilitano il riciclo degli pneumatici usati

pneumatici usati
Foto di Lars Eriksson da Pixabay

Messa a punto una nuova metodologia per “tagliare” i legami molecolari e consentirne il riciclaggio

(Rinnovabili.it) – Il numero totale di pneumatici per auto prodotti e venduti in tutto il mondo, solo nel 2019, ha toccato la soglia dei 3 miliardi (stime dei ricercatori della McMaster University in Ontario). Si tratta di un numero enorme considerando che, una volta “consumati”, la maggior parte dei pneumatici usati (PFU) finisce ancora oggi in discariche o impianti di stoccaggio. Con il rischio, in caso di incendio, di rilasciare nell’aria contaminanti estremamente dannosi per l’ambiente. 

Negli anni, numerosi progetti di ricerca hanno studiato ed individuato nuove metodologie utili al riciclaggio delle componenti con questi prodotti sono realizzati.  Allo stato attuale i PFU possono essere trasformati in mattoni, asfalto e persino in carburante. Tuttavia, alcune sostanze rimangono irrecuperabili. Nel dettaglio, non si è ancora riusciti a recuperare i polimeri che compongono queste gomme. Il motivo è dovuto ai forti legami che si creano durante il processo di indurimento, in cui lo zolfo viene miscelato con gomme naturali per creare ponti tra i polimeri e trasformare il liquido in un materiale solido.

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Condotto dai ricercatori canadesi della McMaster University e pubblicato su Green Chemistry, un nuovo studio potrebbe tuttavia risolvere l’annoso problema.

La chimica dello pneumatico è molto complessa e, per una buona ragione, non si presta al degrado” ha spiegato Michael Brook, professore presso il Dipartimento di Chimica e Biologia Chimica della McMaster University e autore principale dello studio. “Le proprietà che rendono gli pneumatici così durevoli e stabili su strada li rendono anche estremamente difficili da distruggere e riciclare“.
Il team di ricercatori ha pertanto sviluppato quelle che Brook ha descritto come forbici molecolari“, che funzionano tagliando i legami polimerici e “dissolvendo” il materiale gommoso. “Abbiamo trovato un modo per tagliare tutte le linee orizzontali, quindi, invece di avere una rete, si ottengono delle singole corde, che possono a loro volta essere isolate e successivamente riutilizzate molto più facilmente”.

Gli scienziati specificano comunque che la ricerca è ancora agli inizi e che la tecnica è attualmente troppo costosa per essere impiegata a livello industriale. In ogni caso, la svolta è promettente e, come confermato dai ricercatori, si lavorerà per rendere il processo più economico in vista di applicazioni più ampie. “Ci stiamo lavorando, ma questo è il primo e più importante passo“, afferma Brook. “Questo processo chiude il ciclo sulla gomma per autoveicoli, consentendo la conversione di pneumatici usati in nuovi prodotti”.

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