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Dal Pnrr 600 mln per progetti su filiera dei rifiuti, il MASE pubblica le graduatorie

Il MASE pubblica le graduatorie dei progetti di economia circolare approvati nell’ambito del Pnrr, M2C1 Investimento 1.2. Sei euro su dieci vanno al Centro-Sud. La filiera della plastica da sola ha chiesto 2,5 mld

Filiera dei rifiuti: ecco i 192 progetti faro di economia circolare
Foto di Steve Johnson su Unsplash

Le richieste di finanziamento per la filiera dei rifiuti sono state quasi 7 volte superiori ai fondi disponibili

(Rinnovabili.it) – Miglioramento della raccolta dei RAEE, inclusi pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Plastic Hubs per potenziare il riciclo della plastica. Ma anche l’infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre e post consumo, la realizzazione di nuovi impianti di riciclo tessile e l’ammodernamento di quelli esistenti. Sono alcuni degli ambiti in cui finiranno i 600 milioni di euro finanziati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con fondi Pnrr per potenziare la filiera dei rifiuti nazionale.

Richieste per 4 mld dalla filiera dei rifiuti

Il 30 dicembre il MASE ha pubblicato le graduatorie definitive dando il via libera a 192 progetti relativi agli investimenti “faro” di economia circolare. Si tratta di interventi che rientrano all’interno della Missione 2 C1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla voce Investimento 1.2. Risorse che sono state destinate per il 60% alle regioni del Centro-Sud e al 40% alle regioni del Nord.

“L’Italia è leader per il riutilizzo dei materiali ed è al vertice della classifica degli Stati membri dell’Ue per tasso di riciclo di tutti i rifiuti, urbani e speciali”, ha precisato il ministro Gilberto Pichetto Fratin. “Come MASE e come governo è massimo l’impegno in questa direzione, in linea con gli obiettivi europei, anche al fine di ridurre le importanti disparità regionali nei tassi di raccolta differenziata e recupero di materia”.

Quattro le linee di intervento finanziate: RAEE, carta e cartone, riciclo materie plastiche e distretti circolari, e infine tessile. La richiesta complessiva di risorse ha toccato quota 4 miliardi di euro, di cui oltre 2,5 solo nel comparto riciclo plastica.

Sulla filiera dei rifiuti plastici, il vice-ministro Vannia Gava sottolinea che i progetti approvati “costituiranno un acceleratore straordinario per agganciare i target di riciclo. Le nuove tecnologie consentiranno, infatti, di azzerare gli scarti di materia che si ottengono dai tradizionali processi meccanici e di produrre, dai trattamenti chimici, vettori energetici come l’idrogeno o il metanolo da utilizzare nella produzione di carburanti.

Dai dati pubblicati dal ministero traspare la discriminazione positiva a favore del Mezzogiorno, a cui vanno 6 euro su 10 nonostante abbia presentato il 30-40% dei progetti totali.