Il MASE pubblica le graduatorie dei progetti di economia circolare approvati nell’ambito del Pnrr, M2C1 Investimento 1.2. Sei euro su dieci vanno al Centro-Sud. La filiera della plastica da sola ha chiesto 2,5 mld
Le richieste di finanziamento per la filiera dei rifiuti sono state quasi 7 volte superiori ai fondi disponibili
(Rinnovabili.it) – Miglioramento della raccolta dei RAEE, inclusi pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Plastic Hubs per potenziare il riciclo della plastica. Ma anche l’infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre e post consumo, la realizzazione di nuovi impianti di riciclo tessile e l’ammodernamento di quelli esistenti. Sono alcuni degli ambiti in cui finiranno i 600 milioni di euro finanziati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con fondi Pnrr per potenziare la filiera dei rifiuti nazionale.
Richieste per 4 mld dalla filiera dei rifiuti
Il 30 dicembre il MASE ha pubblicato le graduatorie definitive dando il via libera a 192 progetti relativi agli investimenti “faro” di economia circolare. Si tratta di interventi che rientrano all’interno della Missione 2 C1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, alla voce Investimento 1.2. Risorse che sono state destinate per il 60% alle regioni del Centro-Sud e al 40% alle regioni del Nord.
“L’Italia è leader per il riutilizzo dei materiali ed è al vertice della classifica degli Stati membri dell’Ue per tasso di riciclo di tutti i rifiuti, urbani e speciali”, ha precisato il ministro Gilberto Pichetto Fratin. “Come MASE e come governo è massimo l’impegno in questa direzione, in linea con gli obiettivi europei, anche al fine di ridurre le importanti disparità regionali nei tassi di raccolta differenziata e recupero di materia”.
Quattro le linee di intervento finanziate: RAEE, carta e cartone, riciclo materie plastiche e distretti circolari, e infine tessile. La richiesta complessiva di risorse ha toccato quota 4 miliardi di euro, di cui oltre 2,5 solo nel comparto riciclo plastica.
Sulla filiera dei rifiuti plastici, il vice-ministro Vannia Gava sottolinea che i progetti approvati “costituiranno un acceleratore straordinario per agganciare i target di riciclo. Le nuove tecnologie consentiranno, infatti, di azzerare gli scarti di materia che si ottengono dai tradizionali processi meccanici e di produrre, dai trattamenti chimici, vettori energetici come l’idrogeno o il metanolo da utilizzare nella produzione di carburanti”.
Dai dati pubblicati dal ministero traspare la discriminazione positiva a favore del Mezzogiorno, a cui vanno 6 euro su 10 nonostante abbia presentato il 30-40% dei progetti totali.