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In Europa non viene destinata al riciclo abbastanza plastica

Un appello della Federazione europea delle imprese del riciclo della plastica denuncia le quantità troppo basse di rifiuti conferiti con la differenziata: la maggior parte va ancora in discarica o viene incenerito. A rischio il raggiungimento degli obiettivi UE

Global Tourism Plastic Initiative
Via Pixabay.com

(Rinnovabili.it) – Appena 9 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, su 30 complessive, viene destinato al riciclo; il resto finisce in inceneritore o in discarica. La denuncia della Federazione europea delle imprese del riciclo della plastica ha sottolineato l’anomalia, visto che l’Europa ha diminuito drasticamente le esportazioni dei rifiuti. 

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“Questa situazione potrebbe rallentare la transizione verso una piena circolarità della – ha detto Ton Emans, Presidente della Federazione – La recente politica dell’UE e gli sviluppi globali hanno incentivato massicci investimenti nelle capacità di riciclaggio della plastica nel continente, in quanto nel 2020 l’industria del riciclo ha investito 1,5 miliardi di euro, il che si traduce in 1,1 milioni di tonnellate di capacità aggiuntiva installata rispetto all’anno precedente con un totale di 4,9 miliardi di euro di investimenti dal 2017. Tuttavia, senza materiali di input stabili e di alta qualità, gli sforzi del settore per raggiungere i nuovi obiettivi di riciclaggio potrebbero essere ostacolati. è indispensabile un’infrastruttura robusta per lo smistamento e la raccolta, per aumentare la stabilità delle materie prime per i riciclatori europei”.

Secondo Plastics Recyclers Europe (PRE) gli obiettivi di riciclo UE di riciclo della plastica potrebbero non essere raggiunti. La Federazione ha illustrato il quadro della situazione: attualmente in Europa vengono raccolte e destinate al riciclo appena 9 milioni di tonnellate di rifiuti, ma i rifiuti complessivi di plastica sono circa 30 milioni di tonnellate. Gran parte degli scarti viene dunque destinato in discarica o incenerito. La situazione però rappresenta un’anomalia. Da diversi anni, infatti, l’Europa ha abbassato drasticamente le esportazioni di rifiuti: il blocco imposto dalla Cina, le regole stringenti della Convenzione di Basilea, e le disposizioni OCSE sugli spostamenti dei rifiuti, hanno imposto una riduzione da 3 milioni a 1 milione di tonnellate nel 2021. Inoltre, le imprese destinate al riciclo della plastica hanno potenziato le proprie capacità, al punto da registrare una crescita del 60% in 4 anni. 

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“Affrontare queste cifre è fondamentale per deviare la plastica riciclabile dalle discariche e dagli inceneritori, al fine di creare economie di scala per i polimeri riciclati – si legge nell’appello agli organismi UE dedicati al settore – una rendicontazione trasparente sulla produzione, raccolta e cernita dei rifiuti, in modo che le quantità perse possano essere identificate e riciclate”.