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Etica e ambiente nella mission di Ecopneus

L’importanza della comunicazione per i tecnici e il grande pubblico e i mille utilizzi dei pfu nella green economy secondo Giovanni Corbetta, presidente di Ecopneus

Etica e ambiente nella mission di Ecopneus-(Rinnovabili.it) – Lo “spazio sensoriale” di Ecomondo è solo l’ultima trovata. Ma Ecopneus comunica dal 2011 con i tecnici da una parte, il grande pubblico dall’altra. Il consorzio, che gestisce gli pneumatici fuori uso da quando l’Italia ha avviato il sistema, ha raccolto in media 80 mila singoli pezzi al giorno, risparmiando acqua, evitando emissioni di CO2 e proponendo, fra i primi in Europa, un sistema di certificazione etica per le aziende. Ne è orgoglioso il presidente, Giovanni Corbetta, che racconta l’esperienza della fiera riminese e le aspettative del Consorzio.

 

Presidente, Ecopneus quest’anno si è presentato ad Ecomondo cercando di cambiare l’approccio comunicativo nei confronti del visitatore. Ci racconta come e ci spiega perché?

Per diversi anni ci siamo impegnati nel sensibilizzare le figure tecniche di Pubblica Amministrazione, Enti ed aziende sulle caratteristiche peculiari della gomma riciclata e sui tanti vantaggi delle sue diverse applicazioni. Un lavoro che portiamo avanti tutt’oggi e che ha portato i suoi frutti, incrementando decisamente l’interesse e l’impiego di questo prezioso materiale. Parallelamente abbiamo impostato anche una comunicazione diretta all’opinione pubblica più in genere, per mostrare in concreto quali sono i campi di applicazione della gomma riciclata. Un percorso che ha visto il suo ultimo tassello nello “spazio sensoriale” di Ecopneus, dove attraverso tecnologie all’avanguardia e sistemi virtuali abbiamo fatto testare in prima persona ai visitatori di Ecomondo i vantaggi della gomma riciclata nei principali settori applicativi, lo sport, gli asfalti e l’edilizia. In questo modo i visitatori hanno potuto sperimentare ad esempio la differenza tra i rumori che si potrebbero sentire in un’abitazione normale e quelli che si ascolterebbero se la casa avesse pareti con guaine fonoisolanti realizzate con granulo da pfu, dove il suono risulta attutito e ovattato. Oppure la differenza tra guidare su un asfalto tradizionale e su un asfalto modificato con polverino di gomma, testandone la riduzione del rumore da traffico, la migliore risposta in frenata e la maggiore sicurezza in caso di pioggia grazie ad un ottimale drenaggio dell’acqua. Mostrare qual è la seconda vita dei pneumatici fuori uso facendo “vivere” agli utilizzatori finali i vantaggi delle varie applicazioni, significa comunicare direttamente il valore aggiunto dato dall’uso della gomma riciclata.

 

Quali risultati ha raggiunto il consorzio per quanto riguarda l’aspetto ambientale dall’inizio delle sue attività?

Da settembre 2011, giorno di avvio in Italia del sistema di gestione dei pneumatici fuori uso, ad oggi Ecopneus ha gestito la raccolta, il trasporto e il trattamento finale di oltre 750mila tonnellate di pfu: significa aver garantito il corretto recupero di oltre 80.000 singoli pneumatici fuori uso ogni giorno. Dati operativi importanti, che hanno un impatto ambientale ed economico anche indiretto. Grazie all’attività di Ecopneus, ad esempio, l’utilizzo delle materie prime seconde derivate dai pfu ha portato ad un risparmio di 110 milioni di euro grazie all’import evitato di materie prime. L’utilizzo della gomma riciclata al posto della gomma vergine ha inoltre permesso di evitare l’emissione di 347 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, di risparmiare 3,2 miliardi di kWh di energia e di non consumare 1,3 milioni di acqua normalmente utilizzata nel ciclo di produzione dei vari componenti dello pneumatico.

 

Quali sono invece gli aspetti occupazionali che Ecopneus ha sviluppato nel campo della green economy?

Il sistema Ecopneus è basato su una rete di 94 imprese, di cui 56 aziende di logistica per la raccolta e il trasporto dei PFU, 27 imprese di trattamento e 11 impianti di recupero energetico, che complessivamente impiegano direttamente 689 addetti.

La garanzia di pagamenti regolari e costanti, di una gestione oculata delle risorse e di investimenti mirati al rafforzamento del settore delle MPS, costituisce inoltre per le imprese lo stimolo ad investire, con ripercussioni positive sia interne al sistema -ad esempio per il rinnovamento dei macchinari, l’aumento dei volumi di trattamento, la formazione dei dipendenti- sia per il Paese nel complesso, creando nuovi posti di lavoro, favorendo la specializzazione e lo sviluppo del tessuto industriale e di uno specifico know-how.

 

Quali sfide attendono Ecopneus nel prossimo futuro e come evolverà il settore in Italia?

Lo sviluppo e il consolidamento del mercato delle applicazioni della gomma riciclata è sicuramente uno degli ambiti su cui siamo più concentrati. La creazione anche in Italia di un florido mercato per le materie prime seconde derivate dagli pneumatici fuori uso, oltre che rispondere alle direttive Comunitarie di creazione di una circular economy dei materiali nei singoli Stati, rappresenta un concreto volano per tutte le aziende che a vario titolo si occupano del trattamento dei pfu. Ecopneus, inoltre è tra le prime società in Europa a promuovere per le imprese del proprio sistema consortile il Social Footprint, un sistema di certificazione volontario per imprese ed enti che desiderano comunicare al mercato in modo trasparente l’identità sociale ed etica dei loro prodotti e servizi.