Riutilizzabile e altamente selettivo, un nuovo polimero a base di zucchero permette di eliminare i metalli pesanti dall’acqua in modo sostenibile
La scoperta dei ricercatori texani apre scenari nuovi per eliminare i metalli pesanti dall’acqua
Tecnologie per eliminare i metalli pesanti dall’acqua è fondamentale per ridurre i gravi rischi per la salute derivanti dalla contaminazione. I metodi di filtrazione convenzionali per rimuovere questi ioni tossici possono essere ad alto consumo energetico e soggetti a intasamenti. Ciò li rende inefficienti per un uso a lungo termine. Una risposta alternativa potrebbe venire da un polimero simile allo zucchero, in grado di intrappolare ed eliminare i metalli pesanti dall’acqua, offrendo una soluzione più sostenibile ed efficace. Lo studio che ha portato alla scoperta viene dall’Università del Texas ad Austin. La rivista che lo ha accolto è ACS Central Science.
Come eliminare i metalli pesanti dall’acqua? Il funzionamento del nuovo polimero
Il polimero innovativo funziona legandosi agli ioni di metalli pesanti come cadmio e piombo. Forma agglomerati insolubili che possono essere facilmente filtrati. A differenza dei materiali a base di polisaccaridi utilizzati in precedenza, che richiedono additivi per migliorare stabilità e solubilità, questo polimero è progettato per funzionare autonomamente. Ciò semplifica il processo di purificazione. Il segreto risiede nella sua struttura: una struttura insolubile in acqua con gruppi di carboidrati idrosolubili, che attraggono e catturano gli ioni metallici.
Gli esperimenti con l’acqua di fiume
In esperimenti con acqua di fiume arricchita di cadmio e piombo, il polimero ha rimosso fino al 20% del cadmio e al 45% del piombo in un periodo di 24 ore. È importante sottolineare che ha mostrato un’interferenza minima da parte di altri ioni naturalmente presenti, come calcio e magnesio, dimostrando la sua selettività. Inoltre, il polimero può essere riutilizzato. Rilascia i metalli intrappolati quando si modifica l’acidità dell’acqua, mantenendo la sua efficienza di cattura anche dopo cicli multipli.
Questo nuovo polimero ha quindi un potenziale come strumento riciclabile ed efficiente per la purificazione dell’acqua. Un’alternativa più ecologica ai metodi tradizionali si staglia all’orizzonte, alla ricerca della scalabilità industriale.
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