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Ecotyre: la gestione dei PFU taglia nuovi traguardi

Ecotyre

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Ecotyre, 6 anni di impegno nell’economia circolare italiana

(Rinnovabili.it) – Nelle acque del Porto Vecchio di Lampedusa si sono concluse sabato 24 giugno le operazioni di recupero dei PFU (pneumatici fuori uso) in mare. Le squadre dei subacquei della divisione sub Marevivo con la collaborazione dei diving locali hanno riportato in superficie più di centinaio di gomme abbandonate, restituendo all’ambiente un fondale sano e pulito. L’operazione non è che una delle tante date in programma di “PFU Zero sulle coste italiane”, nuovo progetto di raccolta straordinaria avviato da Ecotyre, consorzio italiano che dal 2011 rappresenta un’eccellenza nell’economia circolare nostrana.

 

Prima realtà del settore per numero di soci, Ecotyre ha tagliato nel 2016 un traguardo importante: per la prima volta ha superato quota 50 milioni di kg di PFU gestiti. Una cifra fatta dell’impegno quotidiano del consorzio presso i 10.584 punti serviti, ma anche attraverso gli interventi eccezionali come quelli di  “PFU Zero nelle Isole Minori”, campagna che, in tre anni, ha toccato la quasi totalità di piccole isole italiane, recuperando ben 6.000 copertoni abbandonati.

 

Raccolta PFU, il Sud Italia rimonta

La parte più sostanziosa arriva ovviamente dalla raccolta ordinaria. Nel 2016 ha superato i 43 milioni di kg di PFU, effettuando il 5% in più di missioni rispetto all’anno precedente. Una crescita che si deve soprattutto al nuovo impegno riscontrato nelle regioni del Sud Italia. A livello territoriale, quasi tutto il Mezzogiorno ha chiuso il 2016 con un deciso segno più: la Campania è passata da un milione di kg del 2015 a oltre 5 milioni del 2016, Sicilia e Calabria hanno più che raddoppiato i quantitativi raccolti, e la Puglia ha terminato l’anno con un più 38%. Su tutti svetta, però, il Molise che ha registrato un record, in termini di incrementi, addirittura del più 730%. Come si è ottenuto questo risultato, lo spiega Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre “Da un punto di vista operativo siamo intervenuti sulla rete organizzativa e logistica per fare in modo che il maggior numero di ritiri riguardasse i punti di raccolta del Meridione. Questo sforzo ha permesso di triplicare la raccolta al sud migliorando il servizio e dando stimolo a un tessuto imprenditoriale che ha voglia di crescere e lavorare in una logica di piena sostenibilità ambientale”.

 

Ecotyre e la gestione dei PFU

 

A queste cifre vanno aggiunti gli oltre tre milioni di chili di copertoni a fine vita provenienti dalla rottamazione dei veicoli e ritirati presso i demolitori di auto accreditati ACI. “Ma la crescita quantitativa – continua Ambrogio –  svela anche una crescita qualitativa nelle azioni, che abbiamo deciso di certificare avviando le procedure per essere conformi agli standard ISO 9001 (per i Sistemi di Gestione della Qualità) e 14001 (per la gestione ambientale)”.

 

Lotta all’illegalità: da PFU zero a Cambio pulito

Ecotyre: PFU zeroA chiudere i conti è il Progetto Pfu Zero, all’interno del quale, negli anni, hanno preso vita varie iniziative e campagne come quelle avviate con Marevivo (PFU Zero nelle Isole Minori e PFU Zero sulle coste italiane).

Il progetto ha un semplice obiettivo: individuare, attraverso le segnalazioni di enti locali, associazioni e cittadini, situazioni di abbandono di PFU e procedere alla loro bonifica. Un’operazione a cui Ecotyre affianca anche attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale e che solo nel 2016, ha permesso di gestire oltre 3 milioni di kg di gomme e copertoni abbandonati. Il tutto finanziato grazie all’avanzo di gestione che il Consorzio ha avuto negli anni precedenti.

 

Ma la lotta all’illegalità non avviene solo a valle del problema. Ecotyre in sinergia con Legambiente, Confartigianato, CNA, Airp, Federpneus, Ecopneus e Greentire ha dato vita all’Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici il cui strumento principale è la piattaforma “CambioPulito”. Si tratta del primo sistema di whistleblowing in Italia per la segnalazione riservata e anonima di situazioni d’irregolarità e illegalità, dalla vendita “in nero” all’evasione del contributo ambientale per il riciclo degli pneumatici, lungo tutta la filiera.

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