Ecopolietilene, il primo consorzio per la raccolta dei rifiuti in polietilene
(Rinnovabili.it) – A un anno dalla partenza delle sue attività, il consorzio Ecopolietilene ha visto una crescita esponenziale della quantità di rifiuti in polietilene raccolti.
Il consorzio per il riciclaggio dei rifiuti dei beni in polietilene è composto da aziende produttrici, distributori e riciclatori. Da giugno 2020 è riconosciuto dal Ministero della Transizione Ecologica.
Le attività del consorzio hanno visto dunque risultati molto positivi. Fiore all’occhiello, due progetti per il miglioramento della qualità della raccolta e il potenziamento del riuso del polietilene.
Oltre all’aumento dei rifiuti raccolti, è notevolmente cresciuto il numero delle aziende associate, portando i consorziati a quota 117 aziende.
«Il consorzio sta dando un importante contributo al processo di economia circolare», ha detto nell’assemblea annuale il presidente di Ecopolietilene, Fabio Pedrazzi. «I numeri del primo anno di attività descrivono un consorzio decisamente vivo e pronto a giocare, insieme con le aziende consorziate, un ruolo da protagonista nelle sfide ambientali. I beni in polietilene sono molto importanti non solamente per la grande diffusione e presenza che hanno nella nostra vita quotidiana, ma anche per il loro valore circolare: sono infatti riciclabili al 100%».
La raccolta del polietilene
La raccolta ha contato per i 12 mesi del 2021 13.900 tonnellate. «Questa attività è stata sorretta da un significativo impegno logistico: quasi 2.700 sono state le missioni effettuate in tutta Italia», ha ricordato il direttore generale di Ecopolietilene, Giancarlo Dezio. «Inoltre abbiamo superato anche il target di raccolta che ci eravamo prefissati: dal 60%, previsto in rapporto all’immesso sul mercato dei beni in polietilene l’anno precedente, siamo arrivati a sfiorare il 90%: è questo un dato che rivela gli importanti investimenti che il consorzio sta effettuando per garantire un corretto percorso di trattamento di questa tipologia di rifiuti. Il sistema di tracciabilità messo in atto dal sistema autonomo ci consente di affermare che tutte le quasi 14 mila tonnellate sono state infatti avviate a recupero attraverso gli impianti convenzionati».
I progetti di implementazione e potenziamento
Nel corso dell’anno appena passato il consorzio si è anche impegnato in progetti sperimentali. Scopo di queste attività è stato migliorare la qualità della raccolta e aumentare le possibilità di impiego del polietilene. «Un primo progetto pilota per valutare la possibilità di differenziare i beni in polietilene dagli altri rifiuti plastici è stato attuato nella provincia di Cuneo. Qui, in collaborazione con STR, società piemontese che si occupa della gestione e del trattamento dei rifiuti urbani ed Ecolight Servizi, abbiamo iniziato a quantificare questa particolare tipologia di rifiuto in ambito urbano, con l’intento di individuare delle possibili nuove modalità di una raccolta differenziata dei beni in polietilene. La sperimentazione è stata estesa alla zona di Treviso in un progetto pilota simile che è tuttora in corso», ha raccontato Dezio.
Per quanto riguarda invece il riutilizzo della plastica, il consorzio ha lavorato con Eiffel e Aniplast, rispettivamente produttore e distributore di teli agricoli. Insieme a Ecolight Servizi, Metaplas e Plastimonella, Ecopolietilene è riuscito a riutilizzare i teli producendo granuli di polietilene. Questi ultimi sono risultati idonei alla produzione di un film barriera al vapore, un prodotto largamente utilizzato in edilizia.