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Economia circolare UE: Bruxelles studia target vincolanti per l’uso di materiali riciclati

La commissione vuole obiettivi vincolanti per l’uso di qualsiasi materiale riciclato, e non solo per la plastica come nella proposta originale dell’esecutivo UE

Economia circolare UE: Bruxelles studia target vincolanti per l’uso di materiali riciclati
credits: Dean Moriarty da Pixabay

Le proposte della commissione Ambiente dell’europarlamento sul pacchetto per l’economia circolare

(Rinnovabili.it) – Obiettivi vincolanti per l’uso di materiali riciclati nei nuovi prodotti. E target per la riduzione dell’utilizzo di materie prime. Sono i punti cardine su cui si è soffermata la commissione Ambiente dell’Europarlamento. Il 26 gennaio ha detto la sua sul piano d’azione per l’economia circolare UE proposto dalla Commissione.

I membri della commissione hanno sottoscritto in generale l’approccio dell’esecutivo UE. Bisogna convertire il modello produttivo, abbandonando quello incardinato sui principi “take-make-dispose”, preleva-produci-getta, in favore di un’economia circolare matura che mette al centro la prevenzione dei rifiuti e la riduzione dell’uso di materia e di energia.

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I deputati chiedono obiettivi UE vincolanti per il 2030 per l’impronta ambientale dell’uso e del consumo dei materiali, che coprano l’intero ciclo di vita di ciascuna categoria di prodotto immessa sul mercato europeo. In più, la richiesta è di inserire anche degli obiettivi vincolanti per il contenuto di materiale riciclato in specifiche tipologie di prodotti. Infine, i membri della commissione ambiente chiedono di  fissare degli obiettivi verdi anche per quanto riguarda le forniture nei settori pubblici.

L’obiettivo di queste misure è sostenere e rendere conveniente l’uso maggiore di materiali riciclati. In alcuni casi, infatti, come quello cruciale della plastica, la versione riciclata costa di più di quella nuova. E quindi fatica ad avere un suo mercato. Anche per questa ragione la proposta vuole fare leva sul potere d’acquisto delle amministrazioni pubbliche europee, che nel complesso esprimono il 14% del PIL del continente.

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Di fatto, la commissione ambiente dell’europarlamento non ha solo sposato la linea della Commissione, ma l’ha approfondita e allargata. L’esecutivo UE, infatti, aveva proposto inizialmente di fissare dei volumi minimi di uso di materiali da riciclo solo per la plastica. Resta ancora da vedere se le ambizioni della commissione tematica riusciranno a fare breccia nell’aula di Strasburgo, che deve ancora votare la proposta. Che finora sembra godere di una maggioranza larga, visto che ha raccolto 66 voti a favore, solo 6 contrari e 7 astenuti.

Per Jan Huitema (Renew Europe), relatore della proposta, la transizione verso un’economia circolare UE è un’opportunità visto che l’Europa “non è un continente ricco di risorse, ma abbiamo le competenze e la capacità di innovare e sviluppare le tecnologie necessarie per chiudere il cerchio e costruire una società senza sprechi. Questo creerà posti di lavoro e crescita economica e ci avvicinerà al raggiungimento dei nostri obiettivi climatici: è un vantaggio per tutti”.