Dall’eco-progettazione al “diritto di riparazione”: cosa prevede il Piano per l’Economia circolare UE
(Rinnovabili.it) – A solo un giorno dal lancio della Strategia industriale comunitaria, la Commissione europea rincara la dose. Stamane Bruxelles ha presentato il Circular Economy Action Plan (pdf), ossia il Piano d’azione per l’economia circolare UE. Proseguo virtuale della strategia sulla plastica del 2018, il piano odierno introduce un nuovo approccio per le attività economiche del Blocco.
L’obiettivo è ridurre l’impronta del consumo UE nel prossimo decennio, raddoppiando nel contempo il tasso di riutilizzo dei materiali e rafforzando la crescita. Con uno sguardo sempre fisso a quello che è l’obiettivo ultimo: rendere l’Europa climaticamente neutrale. Una meta, spiega l’esecutivo, raggiungibile solo con la piena collaborazione di parti interessate e imprese. “Per ottenere la neutralità climatica entro il 2050, preservare il nostro ambiente naturale e rafforzare la nostra competitività, l’economia deve essere completamente circolare”, ha dichiarato il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans.
Attualmente l’Unione è ancora ben lontana dal chiudere il cerchio. Il modello lineare di uso delle risorse ha ancora la meglio nella maggior parte dei casi: solo il 12% delle materie prime trova una seconda vita. Non solo. Come ricorda lo stesso Timmermans “molti prodotti smettono di funzionare troppo facilmente, non possono essere riutilizzati, riparati o riciclati”.
Quello che oggi rappresenta un gap in termini funzionali, può però anche essere visto come un potenziale da sfruttare per imprese e cittadini. L’esecutivo stima che l’applicazione di ambiziose misure di economia circolare possa aumentare il PIL comunitario dello 0,5% entro il 2030, creando circa 700.000 nuovi posti di lavoro.
Nuove norme per l’ecodesign: verso un mercato di prodotti sostenibili
In questo contesto, il nuovo piano d’azione per l’economia circolare UE comprende misure da attuare lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Al livello di design, la Commissione lancerà un’iniziativa legislativa sul “prodotto sostenibile”. L’obiettivo è ampliare l’attuale direttiva sulla progettazione ecocompatibile oltre i soli apparecchi connessi all’energia. Le nuove norme affronteranno in particolare la necessità di migliorare la durabilità, la riusabilità, l’aggiornamento e la riparabilità dei prodotti. Inoltre verrà presa in considerazione anche la presenza di sostanze chimiche pericolose e il contenuto di materiali riciclati.
“Mireremo anche a limitare l’obsolescenza programmata e il monouso”, si legge sul sito dell’Unione Europea. “Tra le misure vi sarà anche un divieto nei confronti della distruzione di beni durevoli invenduti”.
Bruxelles lancerà infine un dataspace sull’economia circolare UE. Lo strumento servirà a mobilitare il potenziale della digitalizzazione delle informazioni sui prodotti, introducendo ad esempio passaporti digitali per i beni.
Dalla parte dei consumatori
La Commissione si adopererà per migliorare la riparabilità dei prodotti. L’obiettivo è quello di integrare un “Right to Repair” (diritto alla riparazione) nelle politiche dell’Unione in materia di prodotti e consumatori entro il 2021.
Il piano d’azione include anche misure per fornire nei punti vendita informazioni più affidabili sui beni ai consumatori, compresa la durata e le prestazioni ambientali. Nel pacchetto sono comprese regole più rigorose per ridurre il greenwashing e nuovi criteri minimi obbligatori per gli appalti verdi.
“Il nuovo piano renderà la circolarità il mainstream della nostra vita e accelererà la transizione verde della nostra economia”, spiega il commissario all’Ambiente, Virginijus Sinkevičius. “Le azioni creeranno opportunità commerciali e di lavoro, conferiranno nuovi diritti agli europei, sfruttando innovazione e digitalizzazione e assicurando che nulla venga sprecato”.
Azioni concrete in 7 settori dell’economia europea
- Elettronica e ICT: Sarà lanciata una “Circular Electronics Initiative” per prolungare la vita dei prodotti e migliorare la raccolta e il trattamento dei rifiuti.
- Batterie e veicoli: Un nuovo quadro normativo migliorare la sostenibilità delle batterie, anche in termini di riciclo.
- Imballaggi: Saranno predisposti nuovi requisiti obbligatori su ciò che è consentito sul mercato UE, compresa la riduzione degli imballaggi (in eccesso)
- Materie plastiche: Verranno rafforzati i requisiti obbligatori per il contenuto riciclato nei prodotti; un’attenzione speciale sarà riservata alle microplastiche e le materie a base biologica e biodegradabili.
- Tessili: Una nuova strategia rafforzerà la competitività e l’innovazione nel settore.
- Edilizia – Promossi nuovi principi di circolarità per gli edifici
- Alimentazione: Bruxelles elaborerà una nuova iniziativa legislativa per sostituire imballaggi alimentari e stoviglie monouso con prodotti riutilizzabili.