(Rinnovabili.it) – Un sistema virtuoso di raccolta e riciclo dei rifiuti organici e l’allineamento del Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti al PNRR manterrebbero la filiera del biowaste centrale nell’economia circolare italiana: questo quanto affermato dal CIC, Consorzio Italiano Compostatori, nel corso della XXIV Conferenza Nazionale sul Compostaggio e Digestione Anaerobica, tenutasi nella giornata di ieri a Ecomondo.
Il Consorzio, giunto ai suoi 30 di attività, ha relazionato sullo stato della filiera della raccolta e del riciclo dei rifiuti organici in Italia e in Europa, rilanciando sulla necessità di investire sulla filiera della produzione di compost e biometano a partire dal biowaste.
Le 4 proposte del CIC
La neo Presidente del Consorzio, Lella Miccolis, ha ribadito le richieste del CIC al nuovo governo, articolate in 4 proposte:
- Sostegno al recupero di materia dai rifiuti organici compostabili, in particolare per la produzione di fertilizzanti organici, per il quale il Consorzio richiede interventi a sostegno degli attori di filiera che introducano pratiche rigenerative per arrestare il degrado dei suoli e la perdita di fertilità, attività che potrebbe contribuire inoltre alla decarbonizzazione con l’assorbimento del carbonio nei suoli. Nel 2020, dal riciclo dei rifiuti organici sono state prodotte 2,2 tonnellate di compost.
- Spinta ad aumentare i rifiuti organici raccolti in maniera separata, visto che in alcune zone del Paese non si è ancora dato seguito all’obbligo, scattato il 1 gennaio 2022. Se la raccolta differenziata fosse messa a regime su tutto il territorio nazionale, le stime del CIC affermano che dal 2025 si potrebbero produrre più di 9 milioni di tonnellate di frazione organica all’anno, aumentando i posti di lavoro nel settore fino a 13.000 e generando un indotto di 2,5 miliardi di euro.
- Investimenti sulla sensibilizzazione dei consumatori e supporto al monitoraggio della qualità dei rifiuti organici raccolti e trasferiti negli impianti di trattamento per il riciclo, così da migliorare di conseguenza la qualità del compost prodotto e abbassare la produzione di scarti.
- Allineare i principi del Piano Nazionale di Gestione dei Rifiuti, che dà alle Regioni e alle Province autonome strumenti di pianificazione e gestione dei rifiuti, con ai finanziamenti del PNRR ai progetti di impiantistica.
Nel frattempo, dicono dal consorzio, sono stati raggiunti già importanti avanzamenti con la pubblicazione del Decreto biometano, che consentirà di realizzare nuovi impianti e convertire gli impianti di biogas agricolo. La situazione è in evoluzione e sta seguendo un trend positivo: nel 2017 il Consorzio ha avviato le proprie attività immettendo in rete i primi metri cubi di gas; nel 2020 è arrivato a 370 milioni di metri cubi.