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Ecolamp: un consorzio per il corretto recupero dei RAEE

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Articolo pubbliredazionale

Ecolamp è un consorzio senza scopo di lucro specializzato nel riciclo dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE).

Nato nel 2004 per volontà delle principali aziende del settore illuminotecnico presenti sul mercato italiano, conta oggi oltre 300 produttori di AEE aderenti, per i quali adempie con professionalità e trasparenza agli obblighi di responsabilità estesa del produttore, imposti dalla normativa RAEE. 

Ecolamp avvia ogni anno a trattamento oltre 3mila tonnellate fra lampadine (R5), piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo, apparecchi di illuminazione e pannelli fotovoltaici a fine vita (R4).  Il trattamento di questi rifiuti, in un’ottica di economia circolare, consente il recupero di oltre il 95 per cento tra materiali ed energia e il corretto smaltimento delle sostanze inquinanti, evitandone la dispersione nell’ambiente. 

Grazie a un servizio capillare di gestione dei RAEE su tutto il territorio nazionale, in particolare dei raggruppamenti R4 e R5, attualmente il consorzio serve oltre 1.400 centri di raccolta, tra isole ecologiche comunali, luoghi di raggruppamento della distribuzione e altri siti iscritti al portale del Centro di Coordinamento RAEE.

A questi punti di prelievo si aggiungono i canali di raccolta volontari pensati da Ecolamp per l’utenza professionale.

I servizi per i professionisti

Il consorzio si distingue da sempre per la costante ricerca e proposta di nuovi servizi destinati da un lato ai produttori e importatori suoi membri e dall’altro agli installatori e ad altri utenti professionali. L’obiettivo resta quello di ottimizzare e massimizzare il livello di adempimento alla normativa RAEE, contribuendo a raggiungere i target di raccolta e riciclo, comuni in tutta l’Unione Europea. 

Il primo servizio dedicato ai professionisti è stato lanciato da Ecolamp nel 2009, poco dopo l’avvio dell’operatività del sistema RAEE in Italia, per offrire agli installatori la possibilità di smaltire correttamente le sorgenti luminose esauste raccolte presso la clientela. Si tratta di Extralamp, un canale gratuito con oltre 5mila utenti, attivo per un minimo di 150 chilogrammi di sorgenti luminose esauste da smaltire, che prevede il ritiro presso il magazzino e il trattamento in un impianto specializzato. 

Da allora sono diversi i servizi di raccolta per i professionisti offerti da Ecolamp. L’ultimo in ordine di tempo, Extrapro, è stato lanciato ad agosto 2021 e prevede il ritiro presso il magazzino dell’utente e il trattamento di alcune tipologie di piccoli RAEE e di pannelli fotovoltaici. L’attivazione del servizio avviene iscrivendosi al portale del consorzio dedicato ai professionisti https://aladdin.ecolamp.it. Gli operatori logistici incaricati da Ecolamp ritirano il rifiuto entro venti giorni lavorativi dall’invio della richiesta. 

Tra le altre soluzioni sviluppate negli anni dal consorzio ci sono i Collection Point, centri di raccolta convenzionati con Ecolamp e presenti in tutta Italia, presso cui è possibile conferire qualsiasi quantitativo di sorgenti luminose esauste. Dedicato ai grandi centri autorizzati allo stoccaggio di sorgenti luminose esauste è invece Waste-in, il servizio che provvede al ritiro e al trasporto delle lampade presso gli impianti di trattamento, a prezzi convenzionati. Per tutti gli altri RAEE e per le pile e gli accumulatori è attivo ExtraRAEE: il servizio che consente di ricevere e confrontare diversi preventivi per il trasporto e il trattamento e scegliere il più conveniente. 

Free-riding e Digital Services Act

L’impegno di Ecolamp verso il miglioramento continuo nasce anche dal confronto costante con altre realtà omologhe presenti in tutta Europa. Il consorzio è infatti tra i soci fondatori di EucoLight, l’associazione europea con sede a Bruxelles, nata nel 2015 per dare voce ai sistemi collettivi specializzati nella raccolta e nel riciclo dei RAEE di illuminazione. 

EucoLight, i cui membri gestiscono, complessivamente, l’80 per cento dei rifiuti di lampade raccolti nei diciannove Paesi in cui operano, ha sviluppato negli anni un’intensa rete di relazioni che le consentono di interagire in maniera efficace con le istituzioni europee e con numerose altre organizzazioni rappresentative, operanti a livello comunitario. Tra le priorità dell’associazione, a cui il neopresidente Fabrizio D’Amico ha dichiarato di voler dare continuità, anche la discussione sul Digital Services Act (DSA), la proposta di legge europea sui servizi digitali. 

L’associazione Eucolight, che da tempo denuncia il crescente e preoccupante fenomeno del free riding agevolato dalle piattaforme di vendita online, ha recentemente unito la propria voce a quella di altre 29 organizzazioni per chiedere ai responsabili politici che il Digital Service Act disponga responsabilità stringenti e obblighi rigidi per le piattaforme web che agevolano transazioni tra commercianti e utenti finali. L’acquisto di beni e servizi online è, infatti, ormai parte delle abitudini quotidiane dei consumatori, ma sebbene questo possa migliorare le opportunità di scelta dei consumatori e delle imprese, mette anche a disposizione una “porta sul retro” per i commercianti che non rispettano le regole dell’UE

Anche Ecolamp ritiene che il DSA rappresenti l’occasione ideale per affrontare il problema e auspica che vengano individuate chiare e ineludibili responsabilità per tutti i prodotti non conformi venduti online, non solo quando rappresentano un rischio per la sicurezza, ma anche quando non soddisfano i requisiti di etichettatura o informazione, o quando non contribuiscono correttamente al finanziamento per il recupero e riciclo dei rifiuti. 

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