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È nato Cogepir, il consorzio di smaltimento dei pirotecnici

Coinvolti nel Consorzio tutti i principali produttori e importatori nazionali di fuochi. Insieme a loro anche UCINA Confindustria Nautica, che ne ha promosso la costituzione, e Cobat.

(Rinnovabili.it) – Dopo l’intervento del Ministero dell’Ambiente con il DM 101/2016 che, recependo la normativa comunitaria, ha stabilito la responsabilità del produttore di organizzare il ritiro, è nato a fine 2017 Cogepir, il consorzio di gestione dello smaltimento dei pirotecnici.

Il Consorzio vede coinvolti tutti i principali produttori e importatori nazionali. A farne parte – insieme a UCINA Confindustria Nautica, che ne ha promosso la costituzione, e Cobat, Consorzio Nazionale Raccolta e riciclo – i soci fondatori Albatros Srl, Arduino Srl, Canepa & Campi Srl, FDF Nautica Srl, Jonassohn Srl, Mugnaioni Srl e Panzera Sas.

Lo statuto prevede tre categorie di soci, produttori e importatori, altre imprese interessate dalla distribuzione, commercializzazione e smaltimenti dei pirotecnici, associazioni di categoria. A guidare il consorzio è Alberto Osculati, nominato presidente.

 

“Come presidente dell’Assemblea Accessori di UCINA Confindustria Nautica – spiega il neo presidente – mi sono fatto carico di individuare una soluzione non facile dal punto di vista organizzativo, tecnico e non ultimo anche economico che ha portato appunto alla costituzione del Cogepir. Devo ringraziare le aziende consorziate per il grande contributo. Confidiamo di poter essere operativi con la struttura informatica e la rete sul territorio già a inizio anno, per poter poi procedere al ritiro a cominciare dal secondo trimestre 2018. Nel frattempo auspichiamo l’iscrizione al consorzio di altri soggetti interessati”, conclude Osculati.

Come nel caso dei beni destinati allo smaltimento, sarà previsto un eco contributo, separato dal costo del prodotto e pagato all’acquisto, che andrà a sostenere le operazioni di ritiro e trattamento. Per il solo trasporto di questi rifiuti si rende necessaria la predisposizione di un apposito contenitore omologato.

Viene così finalmente trovata una soluzione per lo smaltimento dei fuochi di soccorso scaduti, prevalentemente utilizzati in ambito nautico e navale, ma anche ferroviario.

 

Le unità da diporto devono avere, ad esempio, una dotazione di sicurezza che comprende i cosiddetti segnali di soccorso: razzi a paracadute, fuochi a mano e boette fumogene galleggianti (Regolamento di attuazione del Codice della Nautica da diporto). Il termine di validità dei segnali di soccorso è fissato in quattro anni, raggiunti i quali il prodotto deve essere necessariamente sostituito.

Lo smaltimento dei fuochi di soccorso scaduti ha sempre creato non pochi problemi per l’individuazione dei punti di conferimento (i rivenditori erano tenuti a ritirarli ma poi per loro si aprivano problemi di stoccaggio e altri impedimenti normativi).

Ora anche a questo particolare segmento di prodotto a fine vita si è trovata una soluzione.