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Demolito l’inceneritore di Firenze per farci un impianto di riciclo dei RAEE

Sono iniziati ieri i lavori per abbattere l’inceneritore di Firenze e costruire al suo posto una struttura che guardi all’economia circolare

inceneritore di firenze
Foto di Travis Leery su Unsplash

L’inceneritore di Firenze era fermo dal 1986 ed entro il 2026 inizieranno le operazioni di riciclo

(Rinnovabili.it) – Non è qualcosa che si vede tutti i giorni. Si potrebbe quindi prendere come un segno dei tempi. L’immagine è quella dell’escavatore con braccio telescopico dotato di pinza idraulica che ieri ha cominciato a demolire le due ciminiere alte 60 metri dell’ex inceneritore di Firenze a San Donnino. L’avvio dei lavori per smantellare la struttura ha anche un altro significato. Non solo la rottura con il passato, ma anche l’apertura al futuro. Infatti, al suo posto sorgerà un impianto per il riciclo dei RAEE

Questa mossa segna idealmente il passaggio verso l’economia circolare, anche se l’inceneritore era fermo da molto tempo. In funzione dal 1973 al 1986, negli ultimi 38 anni è stato fermo. Il sito era utilizzato dalla multiutility Alia per il trattamento dei rifiuti urbani. Il progetto di riconversione, presentato dalla stessa azienda, prevede la trasformazione del sito in un impianto all’avanguardia per il trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici, contribuendo così alla chiusura del ciclo dei rifiuti.

Il supporto del PNRR ha permesso alla multiutility di avviare i lavori 

Il piano di riqualificazione è stato pensato nel 2022, ma ha subito delle revisioni a causa del degrado strutturale dell’edificio. Decisivo per avviare i lavori un finanziamento del PNRR. Le nuove strutture dovranno garantire un’efficienza di riciclo pari al 70% entro il 2030, come richiesto dal Regolamento europeo sulle batterie.

L’impianto entrerà in funzione entro il giugno del 2026 e si prevede che gestirà fino a 65 mila tonnellate di RAEE ogni anno. L’obiettivo è recuperare metalli preziosi e altre materie prime secondarie, la cui filiera oggi è concentrata in pochi paesi del mondo che ne dominano il mercato. L’idea, in particolare, è aumentare l’indipendenza dalla Cina, vero mazziere del settore. Altro obiettivo è rendere Firenze un punto di riferimento nazionale per il recupero e la valorizzazione dei rifiuti.

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