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Dall’auto alla bici: il passo è veloce

Il recupero dei rottami provenienti dall’auto giunta a fine vita per la messa a punto di nuove biciclette è sempre più frequente e rivela interessanti prospettive ambientali e sociali

Una bicicletta nuova di zecca costruita con i pezzi di ricambio della vecchia auto. Le tante strade percorse dal riciclo creativo stanno vedendo affermarsi una tendenza che, oltre alla creatività, sembra avere anche interessanti risvolti economici e ambientali: recuperare la componentistica di un’auto giunta a fine vita, assemblarla in modo innovativo e creare una bici alternativa. Sempre più spesso, infatti, si sente parlare di singolari iniziative che di fatto creano un certo rumors di fronte a simili forme di recupero e in questo contesto la Penisola iberica sembra essere un terreno molto fertile.

Carma Project è l’iniziativa messa a punto da due giovani imprenditori di Lisbona e partita dal recupero di pezzi e componenti vari di vecchie auto, finalizzato alla messa a punto di una bicicletta capace di unire l’aspetto creativo a quello sociale. Il progetto intende far riflettere, infatti, sui metodi alternativi di trasporto e stimolare un dibattito costruttivo sulla mobilità urbana e il riciclo dell’auto.

«Così è nata Carma – spiegano i due progettisti – una bicicletta con il karma di un’auto e una missione ben precisa: correre a tal punto da compensare i chilometri percorsi dal veicolo da cui è stata creata».

Una sorta di riscatto, insomma, verso quelle forme di mobilità poco amiche dell’ambiente e verso tutti quei rottami ai quali nella maggior parte dei casi non viene riservata la possibilità di una seconda vita, con pesanti ripercussioni in primis sull’ambiente.

Un’altra interessante iniziativa arriva sempre dal suolo iberico, questa volta da Madrid. La due ruote in questione si chiama Bicycled e anche in questo caso si tratta di una bicicletta realizzata a partire dagli scarti provenienti da vecchie auto dismesse. Secondo i creativi che l’hanno messa a punto, sarebbe la bicicletta perfetta e anche in questo caso all’aspetto ambientale si unirebbe anche quello sociale.

«Bicycled – racconta il team– è nata dall’idea di riciclare i materiali dell’auto a fine vita per creare una nuova forma di trasporto più efficiente ed ecologica, ma sarà anche prodotta in modo artigianale, andando a rianimare tutte quelle botteghe che, a causa della crisi economica, sembravano condannate alla chiusura dopo un lavoro di una vita».

Ogni esemplare realizzato sarà unico, ma i materiali impiegati sempre gli stessi: il metallo per la struttura, la tappezzeria per il sellino, le maniglie delle portiere per i fari e la cinghia di distribuzione del vecchio veicolo per la catena della nuova bicicletta.

Ma quali sono i vantaggi di queste particolari due ruote? La valenza ambientale legata al riciclo delle carcasse delle vecchie auto è indubbia; ciò che invece meraviglia è la bassa impronta di carbonio di questi moderni velocipedi. Sono in tanti, infatti, ad accusare le fibre di carbonio, ovvero il materiale che ha sostituito l’acciaio nella produzione delle comuni biciclette, di essere poco “green” e di creare non pochi problemi legati al suo difficile smaltimento. Non sarebbe infatti né biodegradabile né fotodegradabile e comporterebbe non poche difficoltà una volta arrivato alla fase di riciclo. Oltretutto, secondo quanto riferito dalla rivista BikeRadar, sarebbero solamente due gli impianti a livello mondiale dedicati al riciclo delle fibre di carbonio, per’altro entrambi in fase di start up e con grandi difficoltà economiche dovute agli alti costi di gestione legati a questi particolari processi. Tutti problemi che per le biciclette realizzate con i vecchi rottami dell’auto sarebbero inesistenti, una volta che esse siano giunte a fine vita.