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Crush lenticchia, dagli scarti del legume la nuova carta ecologica

Gli scarti delle lavorazioni agro-industriali rinascono sotto forma di carta grazie all’innovazione dell’italiana Favini

Crush lenticchia, dagli scarti del legume la nuova carta ecologica

 

(Rinnovabili.it) – Chi l’ha detto che per produrre carta e cartone bisogna per forza ricorrere unicamente agli alberi? In italia c’è chi ormai da tempo alla ricetta originale ha unito semplici rifiuti organici producendo un’alternativa verde e di qualità, capace di soddisfare anche le penne più esigenti. Parliamo di Favini, la cartiera italiana a cui si deve la creazione della gamma di carta ecologica Crush realizzata con gli scarti di lavorazioni agro-industriali di mais, agrumi, kiwi, olive, mandorle, nocciole, caffè, lavanda e ciliegia e uva.

Alla lunga lista alimentare si aggiunge da oggi anche la lenticchia. Nasce dal riciclo dei rifiuti ottenuti da questo legume Crush lenticchia, carta bio e riciclabile che permette di risparmiare il 15% di cellulosa proveniente dagli alberi. Il prodotto è leggermente poroso al tatto e con i residui del legume ben visibili sulla superficie, ma perfettamente adatto ad ogni tipo di stampa e di lavorazione cartotecnica.

 

La carta verrà prodotta prodotta in esclusiva per Pedon, azienda vicentina oggi tra i big player mondiali del settore dei cereali, legumi e semi, che durante la fase del controllo reindirizzerà le lenticchie deteriorate o danneggiate dagli insetti alla produzione di Crush.

 

“Siamo orgogliosi di presentare Crush Lenticchia, una carta straordinaria che permette il riuso creativo di un materiale che altrimenti finirebbe il proprio ciclo di vita in discarica”, dichiara Eugenio Eger, Ad di Favini. “Tutte le nostre operazioni di up-cycling seguono la filosofia green di Favini, da anni impegnata nella ricerca di materiali alternativi alla cellulosa per la produzione della carta”.

 

Tra queste innovazioni ha fatto capolino a fine 2015 anche Remake, una carta ecologica che si compone per il 25% di sotto-prodotti della filiera della pelletteria, per il 30% di cellulosa di riciclo post consumo certificata FSC e per il 45% di fibre di cellulosa vergine certificata FSC. Il risultato?  Un materiale pregiato, riciclabile e compostabile al 100%.