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Coou sale “in moto per l’ambiente”

Coou sale “in moto per l’ambiente”

 

(Rinnovabili.it) – Il Coou sale “In moto per l’ambiente”. Questo il nome dell’iniziativa che il Consorzio obbligatorio degli oli usati porterà alla 72esima Esposizione Mondiale del Motociclismo, che avrà luogo a Milano dal 6 al 9 novembre. Nell’ambito dell’evento, Coou organizzerà gare di moto slot presso il Padiglione 10, allo stand G53. Verrà allestita una grande pista slot a 4 corsie sulla quale appassionati e visitatori potranno darsi battaglia, ma in nome della sostenibilità. Per accedere alle competizioni bisognerà infatti superare un breve test sulla corretta gestione di un rifiuto pericoloso proveniente dai motori: l’olio lubrificante usato.

 

«Siamo presenti a questa rassegna – spiega Paolo Tomasi, presidente del Consorzio – perché il mondo degli appassionati delle moto deve diventare sempre di più uno dei nostri interlocutori privilegiati. L’ambiente, infatti, va difeso anche viaggiando sulle due ruote. È per questo che consigliamo da sempre ai cittadini di effettuare il cambio olio dei propri mezzi presso le officine autorizzate: proprio nel fai da te si nasconde una parte di quel 2% di olio usato che ancora non riusciamo a recuperare».

Chi è fermamente intenzionato a cambiare l’olio in proprio, tuttavia, verrà esortato a chiedere le informazioni per un corretto smaltimento del lubrificante usato a numero verde del Consorzio, la cui esperienza nel trattamento del rifiuto è ormai trentennale.

 

In tre decenni il Consorzio, che oggi arriva a rastrellare il 98 per cento dell’olio usato recuperabile sul territorio nazionale, ha raccolto 5 milioni di tonnellate di lubrificanti, avviandone il 90% al riciclo tramite rigenerazione. Da rifiuto pericoloso dunque, l’olio esausto viene trasformato in una base lubrificante nuova, con caratteristiche analoghe a quelle delle basi di prima raffinazione e a volte anche di qualità migliore. La rigenerazione dell’olio usato va di pari passo con una minore importazione di petrolio. La conseguenza da 30 anni a questa parte è stata un risparmio, in Italia, di 3 miliardi di euro sulle importazioni.

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