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Un consorzio volontario per la gestione dei materiali compositi

materiali compositi

Di Hadhuey di Wikipedia in tedesco - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=350303

(Rinnovabili.it) – Alla fine del 2021 è nato Cobat Compositi, un consorzio per la gestione del fine vita dei materiali compositi. La chiusura del ciclo di vita è fondamentale in ottica circolare, e l’obiettivo del consorzio, parte del gruppo Innovatec, è elaborare soluzioni d’avanguardia.

Un consorzio volontario per la gestione dei materiali compositi

Il gruppo si occupa della raccolta, del trattamento e del recupero degli di scarti di lavorazione e produzione, in particolare se in fibra di vetro o carbonio. In generale però Cobat gestisce tutti i prodotti realizzati con materiali compositi e i rifiuti pericolosi. L’obiettivo è attivare tutti gli attori della catena di valore perché partecipino al sistema economico nazionale in ottica sostenibile. Limitare gli sprechi, recuperare materie prime ed energia e ridurre a zero il conferimento in discarica sono passaggi fondamentali per la tutela dell’ambiente.

Il consorzio Cobat si rivolge alle imprese offrendo servizi adeguati alle esigenze dei settori di produzione, dall’eolico al nautico, dall’automotive all’aerospazio, al settore delle costruzioni. In particolare, inoltre, il gruppo si occupa del fine vita dei materiali compositi, offrendo la gestione dei materiali associati alla dismissioni, bonifiche e consulenze ambientali. Oltre al trattamento diretto del rifiuto, Cobat fornisce anche formazione per le imprese che vogliano intraprendere percorsi di circolarità.

Il consorzio è in una fase espansiva, e raccoglie clienti tra proprietari e gestori di parchi eolici, cantieri nautici, aeroporti, industrie di automotive o costruzione. In generale lavora con tutte le imprese che, nell’ambito della propria attività professionale, producano scarti in fibra di vetro o carbonio.

La piattaforma Cobat

Cobat è una piattaforma di economia circolare che lavora con tutte le principali imprese tecnologiche italiane. L’obiettivo del gruppo è la promozione dell’innovazione e della ricerca costanti nell’ambito dei rifiuti. Da oltre trent’anni, per esempio, Cobat lavora su pile e accumulatori esausti. La piattaforma si è poi estesa al trattamento di rifiuti e apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), pneumatici fuori uso e, in generale, è in grado di gestire qualunque rifiuto pericoloso.

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