Rinnovabili • metalli preziosi nei raee Rinnovabili • metalli preziosi nei raee

Con il lievito di birra esausto si recuperano i metalli preziosi dai RAEE

Cambiando il pH e modificando il lievito è possibile recuperare selettivamente metalli preziosi dai RAEE con il biosorbimento

metalli preziosi nei raee
Foto di Brian Wangenheim su Unsplash

La presenza di metalli preziosi nei RAEE spinge la ricerca verso l’economia circolare

(Rinnovabili.it) – L’industria tecnologica produce a un ritmo vertiginoso, i prodotti spesso si guastano e non sono riparabili, e il settore del riciclo è poco sviluppato. Questo mix di fattori è all’origine dell’accumulo dei rifiuti elettrici ed elettronici. Tuttavia, i metalli preziosi nei RAEE sono una ghiotta opportunità di investire nell’economia circolare di questi prodotti. Nel tentativo di trovare nuove soluzioni, uno studio ha appena individuato il lievito di birra tra i prodotti più promettenti.

Pubblicato ieri da Frontiers in Bioengineering and Biotechnology, il lavoro di tre istituti austriaci racconta un esperimento di successo nell’uso del lievito di birra esausto per recuperare metalli preziosi dai rifiuti elettronici. L’effetto è possibile facendo passare il lievito attraverso diverse fasi e manipolando i livelli di pH.

Gli esiti dell’esperimento austriaco

In pratica, il lievito è stato liofilizzato dagli scienziati e utilizzato in esperimenti di biosorbimento. Con questo termine si intende semplicemente la rimozione di metalli o specie metalloidi, composti e particolato da una soluzione attraverso materiale biologico. Combinando la biomassa del lievito di scarto con soluzioni polimetalliche sintetiche, l’esperimento ha scoperto che poteva rimuovere il 50% dell’alluminio a un livello di pH di 3.5, oltre il 40% del rame a pH 5.0 e oltre il 70% dello zinco a pH 7.5.

Quando la soluzione è stata applicata a un vero flusso di rifiuti polimetallici prodotto dalla lisciviazione delle schede a circuito stampato, il processo è stato in grado di recuperare più del 50% del rame a pH 3.5 e oltre il 90% dello zinco a pH 7.5. Il lievito è stato utilizzato in cinque passaggi di biosorbimento consecutivi e si è dimostrato riutilizzabile poiché vi erano poche differenze nella sua capacità di recupero.

Un prodotto di scarto diventa quindi una valida risorsa per recuperare metalli da flussi di rifiuti polimetallici in modo sostenibile e selettivo.Il biosorbimento, secondo i ricercatori, può ancora essere essere migliorato e raggiungere tassi di recupero più elevati.