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Con i solventi eutettici profondi il recupero di metalli preziosi dai RAEE è più ecologico

Testato con successo in Finlandia il recupero di metalli preziosi dai RAEE utilizzando solventi organici altamente efficaci e riciclabili

recupero di metalli preziosi dai raee
Foto di Brian Wangenheim su Unsplash

La sfida del recupero di metalli preziosi dai RAEE potrebbe aver trovato una soluzione

I rifiuti elettronici, dai computer ai telefoni cellulari, fino ai pannelli solari, sono ormai riconosciuti come fonte significativa di metalli nobili. Al punto che sempre più strategie industriali cercano di recuperare queste risorse per ridurre la dipendenza dall’estrazione primaria. Il mondo dell’accademia è proiettato alla ricerca di processi sempre più scalabili ed economici per il recupero dei metalli preziosi dai RAEE. I ricercatori dell’Università di Helsinki, guidati dal professor Timo Repo, hanno sviluppato metodi sostenibili di estrazione di questi metalli, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’efficienza del processo.

Le attuali tecniche di estrazione dei metalli nobili, come la tostatura, consumano molta energia e rilasciano sostanze chimiche pericolose. In molte aree, specialmente nei paesi in via di sviluppo, queste pratiche mettono a rischio sia l’ambiente sia la salute dei lavoratori. Anche i processi idrometallurgici, sebbene più sicuri, producono miscele di metalli che richiedono ulteriori trattamenti.

Il gruppo finlandese ha invece sviluppato un approccio in tre fasi che permette di sciogliere selettivamente i metalli dai rifiuti elettronici. Nel loro esperimento hanno ottenuto prima il recupero del rame, poi dell’argento e infine dell’oro. Il metodo separa efficacemente i metalli dalle componenti non metalliche come plastica e ceramica, ottenendo metalli nobili puri. Inoltre, i solventi utilizzati possono essere facilmente riciclati.

Nello specifico parliamo di solventi eutettici profondi, composti da sostanze solide a temperatura ambiente, come il cloruro di colina e l’urea. I solventi eutettici profondi sono ecologici, rinnovabili e spesso biodegradabili. Hanno varie applicazioni, incluse reazioni chimiche, catalisi e tecniche di estrazione. In questo studio, sono stati utilizzati anche acido lattico e perossido di idrogeno. Sono stati testati su circuiti stampati rotti, estraendo con successo oro e rame. L’argento è stato separato da vecchi pannelli solari frantumati, un risultato rilevante vista la complessità del riciclo di questi prodotti.

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