Comuni Ricicloni 2017: l’unione fa la forza
(Rinnovabili.it) – Cresce l’Italia della raccolta differenziata. E Comuni Ricicloni 2017 torna per premiare i municipi più virtuosi che stanno portando avanti con costanza e puntualità la buona gestione dei rifiuti. L’Italia sta tutt’ora pagando il conto di alcune procedure di infrazione comunitaria in materia di smaltimento e discariche ma, nonostante la questione sia ancora una sfida aperta per il Sud Italia, il Bel paese è riuscito a inanellare in questi ultimi anni una serie di traguardi. Oggi oltre il 45 per cento dei rifiuti prodotto è avviato al riciclo (siamo di poco sopra alla media europea) e l’attenzione di città e cittadini cresce costantemente.
A dimostrarlo sono proprio i 3 milioni e 276mila abitanti rifiuti free premiati da Comuni Ricicloni 2017. Il documento presentato oggi a Roma da Legambiente, durante la giornata conclusiva del IV Ecoforum, mostra essenzialmente due aspetti della questione “rifiuti” italiana. Il primo è che continua a persistere un profondo gap tra i sistemi urbani di gestione operativi nel Nord Italia e quelli del Centro-Sud. Nello specifico, quest’anno l’82% dei Comuni Rifiuti Free – ovvero dove il dato per abitante di rifiuto secco indifferenziato è sotto i 75kg l’anno – sono nel settentrione, i restanti li troviamo per il 10% al Sud e circa per l’8% al Centro. E sono sempre al nord gli unici quattro capoluoghi “liberi dai rifiuti”: Pordenone, Treviso, Belluno e Trento.
Il secondo punto che emerge forte e chiaro da Comuni Ricicloni 2017 è che l’unione fa la forza: l’83% dei municipi a bassa produzione di rifiuto indifferenziato, infatti, fa parte di un consorzio o di una comunità montana. Nelle classifiche dedicate ai Consorzi sopra i 100mila abitanti continua il testa a testa tra i due colossi trevigiani, il Consiglio di Bacino Priula e il Consiglio di Bacino Sinistra Piave, che servono rispettivamente 554mila abitanti e 310mila abitanti, praticamente i cittadini di una metropoli italiana, con numeri decisamente interessanti (50 kg/a/ab di indifferenziato residuo per il primo e 53 kg/a/ab per il secondo).
Gestione rifiuti: bene Milano mentre Roma annaspa
Se è vero che le grandi città sono più indietro, non vuol dire che non possano ottenere ugualmente buoni risultati “Sull’economia circolare anche le grandi città possono fare la differenza – ha dichiarato la Presidente di Legambiente Rossella Muroni -. Ce lo dimostra la città di Milano, prima metropoli italiana ad aver superato la soglia del 50% di raccolta differenziata, che ha domiciliarizzato il sistema della raccolta differenziata anche della frazione organica e che, con un milione e trecentomila abitanti serviti dal porta a porta, risulta prima a livello internazionale”. Chi annaspa è invece Roma la cui gestione dei rifiuti, prosegue Muroni, “rimane un problema gravissimo che può essere risolto con poche azioni concrete: estendendo il porta a porta a tutta la città; costruendo impianti anaerobici per la gestione dell’organico con produzione di biometano; costruendo centri del riuso realizzati accanto alle isole ecologiche per intercettare i rifiuti prima che divengano tali e applicando la tariffa puntuale, secondo il principio ‘chi inquina paghi’”.