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Lazio: si sperimenta la filiera del compostaggio sostenibile

compostaggio sostenibile
Foto di Joke vander Leij da Pixabay

 

La regione investirà 200mila euro nella sperimentazione del compostaggio sostenibile

(Rinnovabili.it) – Una filiera regionale del compostaggio che sia sostenibile, di qualità e a km zero. Questo l’obiettivo a cui mira il Lazio in un’ottica di profonda trasformazione verso l’economia circolare. A gettare le basi di questo percorso è un nuovo progetto che ha ottenuto in questi giorni il via libera. La giunta ha, infatti, approvato la scorsa settimana  un investimento da 200mila euro con cui far partire un esperimento territoriale dedicato al riciclo della frazione organica. Nel dettaglio il progetto prevede la promozione di un sistema per la raccolta e il trattamento delle frazioni umide e verdi dei rifiuti raccolti dai Comuni, organizzata secondo criteri di efficienza e di prossimità. L’obiettivo, spiega la stessa Regione in una nota stampa, è favorire la produzione di compost di qualità certificata presso impianti di compostaggio gestiti direttamente da imprese agricole, che potranno quindi utilizzarlo per fertilizzare i propri terreni.

In altre parole un sistema chiuso, i cui benefici sono in grado di autoalimentarsi.

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Attualmente in Italia vi sono quasi 340 impianti di compostaggio o integrati di digestione anaerobica e compostaggio con una capacità complessiva di circa 10 milioni di tonnellate annue (dati del consorzio CIC). Tuttavia la maggior parte d queste strutture si trova al Nord.

Per Massimiliano Valeriani, assessore al Ciclo dei Rifiuti della Regione Lazio, è proprio qui che la sperimentazione permetterà di fare la differenza. “Con questo provvedimento vogliamo sostenere le aziende agricole per la realizzazione di compost certificato, che potrà essere direttamente impiegato nei campi coltivati del Lazio senza dover fare migliaia di chilometri in giro per l’Italia”, ha spiegato l’assessore.

 

D’altra parte i benefici legati al riciclo della frazione organica sono ormai noti: negli ultimi 25 anni l’utilizzo del compost come fertilizzante nel settore agricolo nazionale ha garantito un risparmio di 650 milioni di euro.

In questo contesto l’iniziativa regionale, da un lato aiuterà i Comuni nella gestione della frazione umida attraverso la realizzazione di centri di compostaggio da parte delle aziende agricole, mentre dall’altro assumerà una rilevanza economica e ambientale. Verrà così promossa una concreta chiusura del ciclo dei rifiuti, – conclude Valeriani – per trasformarli in una reale risorsa per l’ambiente e il sistema agricolo regionale”.

 

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