I metodi convenzionali di riciclo del litio devono essere aggiornati in fretta
Proprio qualche giorno fa raccontavamo di un metodo innovativo per il riciclo del litio sviluppato dalla Rice University. In quel caso il team implicato nella sperimentazione ha utilizzato il riscaldamento flash joule e ha sfruttato il magnetismo dei componenti delle batterie per ottenere un recupero della materia prima molto efficiente. Lo stesso istituto, oggi, pubblica gli esiti di un’altra ricerca, che si basa sulle radiazioni a microonde e un solvente biodegradabile per ottenere risultati simili. Questa nuova tecnica, descritta su Advanced Functional Materials, permetterebbe di recuperare fino al 50% del litio dai catodi di batterie in soli 30 secondi.
Spesso definito “l’oro bianco” dell’energia pulita, il litio è un componente chiave delle batterie. Essenziale per dispositivi come telefoni, laptop e sistemi di stoccaggio energetico su larga scala è diventato centrale anche nelle strategie di economia circolare. Nonostante la sua relativa abbondanza, la crescente domanda da parte dell’industria dei veicoli elettrici sta creando una certa pressione sulla disponibilità del metallo. Questioni geopolitiche, come la concentrazione del mercato in mani cinesi, rappresentano un fattore di stress ulteriore. Il mercato globale delle batterie agli ioni di litio vale oggi oltre 65 miliardi di dollari. Ma il numero è destinato a crescere di oltre il 23% nei prossimi otto anni.
Come si ricicla il litio con la nuova tecnica
I metodi convenzionali di riciclo del litio dalle batterie esauste sono inefficaci e dannosi per l’ambiente, con tassi di recupero inferiori al 5%. Il nuovo approccio della Rice University invece utilizza un solvente eutettico profondo, composto da cloruro di colina e glicole etilenico. Combinato con la radiazione a microonde, permette di estrarre il litio in modo selettivo. Il cloruro di colina assorbe le microonde, accelerando il processo di lisciviazione e consentendo una separazione più efficiente del litio rispetto ad altri metalli come cobalto e nichel.
Rispetto ai metodi di riscaldamento convenzionali, il riscaldamento assistito da microonde può raggiungere efficienze simili quasi 100 volte più velocemente. Sono bastati 15 minuti per lisciviare l’87% del litio, rispetto alle 12 ore necessarie per ottenere lo stesso tasso di recupero con il cosiddetto “riscaldamento a bagno d’olio”.
I ricercatori sottolineano che con il loro metodo si migliora il tasso di recupero e si riduce anche l’impatto ambientale. Potrebbe essere una soluzione promettente per il riciclo delle batterie al litio su scala industriale.