(Rinnovabili.it) – In termini di produttività delle risorse l’Italia sta ottenendo prestazioni al di sopra della media UE: 3,04 euro/kg contro euro/kg. Lo riferisce la commissione europea nel rapporto nazionale sull’attuazione delle politiche ambientali. In tema di circular economy il Belpaese riesce a portare a casa risultati importanti nonostante a oggi manchi una vera e propria politica nazionale di programmazione. Un’assenza che Bruxelles ci tiene a sottolineare, citando subito dopo l’atteso Green Act italiano, la normativa quadro che dovrebbe – tra le altre cose – incentivare l’economia verde e circolare. Per l’esecutivo europeo si tratta di uno strumento in grado, almeno in teoria, di facilitare il percorso di transizione.
Le speranze della Commissione sono le stesse di ambientalisti e attivisti italiani che tuttavia continuano ad aspettare il citato provvedimento. Renzi lo aveva annunciato il 2 gennaio del 2015 con la promessa di vederlo concretizzato a marzo dello stesso anno. Tuttavia il ddl per è velocemente scivolato via dalla lista di priorità del governo, rispuntando solo lo scorso autunno all’interno della nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza. È annotato nel cronoprogramma delle riforme «in avanzamento». Orizzonte previsto, entro la fine del 2017.
Malgrado questa pigrizia normativa a livello centrale, “si stanno ponendo in atto degli sforzi volti a promuovere l’economia circolare a livello regionale”. La Commissione cita anche la legge di stabilità 2017 che promuove l’economia circolare mediante Industria 4.0, il Collegato Ambientale 2015 e il piano nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari.
L’Italia registra, inoltre, un costante aumento nel riciclaggio e compostaggio e una diminuzione del conferimento in discarica dei rifiuti urbani. Il dato sulla gestione dei rifiuti varia considerevolmente su tutto il territorio nazionale con dati più positivi al nord. Nel 2014 il riciclo dei rifiuti urbani, compreso il compostaggio, ha rappresentato il 46%, un valore di poco superiore alla media UE (44%) ma leggermente inferiore rispetto all’obiettivo UE 2020 del riciclaggio al 50%. “Ci si dovrebbe perciò concentrare sul miglioramento dell’efficacia della raccolta differenziata, per aumentare i tassi di riciclaggio nelle regioni meno virtuose. – raccomanda Bruxelles – L’Italia potrebbe introdurre un’imposta nazionale sulle discariche o armonizzare le sue imposte regionali per ridurre il conferimento in discarica. È inoltre necessario migliorare la cooperazione tra le regioni per utilizzare la capacità di trattamento dei rifiuti in modo più efficiente”.