A una settimana dall'inizio dell'evento organizzato dal COOU, i feedback raccolti sono più che positivi: un' affluenza notevole di pubblico, ma soprattutto tanti, specie tra i più piccoli, a essere ormai ben informati sullo smaltimento degli oli usati
Una settimana di iniziative organizzate, tanto afflusso di pubblico e soprattutto tanti, tra i più giovani e i giovanissimi, molto informati e preparati sulla materia. La Responsabile Comunicazione del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU), Elena Susini, commenta con soddisfazione e con il sorriso sulle labbra le prime tappe di CircOLIamo Estate, la campagna di sensibilizzazione ambientale itinerante organizzata dal Consorzio in collaborazione con Legambiente che fino al prossimo 4 agosto raggiungerà le principali località balneari distribuite lungo tutto lo stivale per diffondere le buone pratiche di smaltimento degli oli esausti. La campagna è appena iniziata, ma COOU è veramente soddisfatto, soprattutto per la risposta ricevuta dal pubblico.
“Siamo partiti molto bene – ha riferito Elena Susini – il numero delle persone che si sono avvicinate ai nostri stand è stato notevole, soprattutto bambini accompagnati dai propri genitori, la maggior parte di essi anche molto informati. La Campagna è indirizzata soprattutto ai giovanissimi e riprende un format collaudato che va avanti da anni, ovvero CircOLIamo, la campagna di sensibilizzazione ambientale che ogni due anni COOU porta in giro per l’Italia. La formula estiva di questa iniziativa è nata proprio dalle richieste che ci sono pervenute negli ultimi anni e si rivolge a un target molto più ristretto, ma curioso e ben disposto all’ascolto. Le informazioni che diffondiamo sono tutte concrete e tangibili e per questo rimangono impresse nella mente dei ragazzi”.
Lezioni di educazione ambientale direttamente sulla spiaggia la mattina e giochi educativi nel gazebo allestito dal Consorzio il pomeriggio: i ragazzi non hanno il tempo di annoiarsi, insomma, e per la Susini le prime tappe del tour di CircOLIamo hanno confermato la validità di questa nuova iniziativa messa a punto. Il Gioco dell’Olio, una specie di gioco dell’oca con domande incentrate sul potenziale inquinante dell’olio usato, è un must per il COOU ed è l’iniziativa che attira maggiormente, oltre alla pista professionistica di slot car che coinvolge i ragazzi in avvincenti gare.
La posta in gioco è alta: salvare l’ambiente e salvare il mare. Dai feedback raccolti in anni di attività, il Consorzio ha rilevato un evidente aumento della sensibilità da parte dei cittadini. Come ci ha spiegato la Susini, infatti, se prima non c’era consapevolezza su quanto potesse inquinare l’olio lubrificante usato disperso nell’ambiente, oggi le persone che si avvicinano al Consorzio sono molto più informate rispetto a qualche anno fa e si stanno attivando per mettere in pratica comportamenti virtuosi.
“Si tratta di risultati molto più tangibili, soprattutto negli ultimi anni. La sensibilizzazione continua che promuoviamo è finalizzata a intercettare quel 5% di olio esausto che ancora non viene raccolto e che proviene principalmente dal “fai da te”, ovvero da chi cambia l’olio dell’auto, della moto o della barca da solo, per esempio. Si tratta di una piccolissima porzione di volumi che però sono sparpagliati su tutto il territorio nazionale; sappiamo molto bene i danni che possono fare anche quantitativi piccolissimi di olio usato smaltiti non correttamente, per cui non ci fermiamo e andiamo avanti verso il nostro obiettivo, anche perchè quello che stiamo facendo ha il riscontro dovuto”.
Viene da chiedersi, dunque, in che modo sia possibile abbattere ulteriormente la percentuale del “non raccolto”, già di per sé molto bassa, e su questo la Susini ci ha dato uno scoop: a sfuggire alla raccolta oggi è solo il 3% dell’olio esausto.
“Stiamo raggiungendo una raccolta quasi totale. Continueremo a fare tutte le attività di sensibilizzazione che ci è permesso fare, avvicinandoci ai ragazzi, non solo sulle piazze, ma anche a scuola con progetti sempre più innovativi e al passo con i tempi. Staremo sul territorio per parlare face to face con i cittadini: i contatti istituzionali, dove ci sono, sono molto fattivi e sono tanti i Comuni in Italia attivi, sensibili e partecipativi, ma i risultati maggiori arrivano dal parlare direttamente con i cittadini”.