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I centri di riuso sono pronti a colonizzare il Friuli

La regione finanzierà con un milione di euro i Comuni interessati a realizzare strutture destinate al riutilizzo di beni in disuso

I centri di riuso sono pronti a colonizzare il Friuli

 

(Rinnovabili.it) – L’obsolescenza programmata accompagna la società dei consumi sin dalla sua nascita. Questo “trucco”, per così dire, regola talmente in profondità la vita dei consumatori al punto da aver portato gli esperti a definire l’usura pianificata come “un fenomeno di massa”. A contrapporsi alla frenesia dell’usa e getta obbligato è oggi l’approccio dell’economia circolare, i cui dettami riassegnano un nuovo valore alle pratiche di recupero e riciclo.

 

Uno degli elementi qualificanti di questo sistema economico sono i centri di riuso, strutture destinate al riutilizzo di beni in disuso o non più funzionanti. In Italia queste realtà stanno progressivamente prendendo piede, spinte dalle ottime performance ottenute  nella relazione tra risultati quantitativi ed efficienza di gestione. L’ultima ad incentivare questa buona pratica è la regione Friuli Venezia Giulia. In occasione di un convegno incentrato sull’economia circolare, l’assessore regionale all’Ambiente Sara ha annunciato che l’amministrazione finanzierà con un milione di euro i Comuni interessati a realizzare nel loro territorio i centri di riuso.

La Regione considera tali strutture parte fondamentale del programma di prevenzione della produzione di rifiuti, “in quanto svolgono un servizio strategico per estendere la vita utile di un ampia gamma di prodotti di consumo, evitando così il conferimento in discarica”.

La somma destinata a finanziare i Comuni interessati alla realizzazione di centri di riuso è di 1 milione di euro (di cui euro 100.000 già destinati con la legge finanziaria 2016 e 900.000 previsti dalla legge di assestamento di prossima approvazione). Il canale contributivo è stato previsto dallo scorso anno e la scadenza per la presentazione delle domande sarà quest’anno il 15 settembre. “La parola d’ordine è la lotta allo spreco – ha riassunto l’assessore – e per questo occorre un cambio di mentalità e di stile di vita che ci porti dall’economia lineare dell’usa e getta a quella circolare che prevede la rigenerazione e il recupero”.