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Con i catodi riciclati le batterie al litio costano meno

Un processo che prevede la triturazione delle batterie al litio a fine vita per recuperare i materiali e costruire nuovi catodi può far risparmiare il 30%

Con i catodi riciclati le batterie al litio costano meno

 

(Rinnovabili.it) – Lo United States Battery Consortium (USCAR), che unisce Fiat Chrysler, Ford e General Motors, ha deciso di finanziare per due anni i ricercatori del Worcester Polytechnic Institute (WPI) con 2,2 milioni di dollari. La loro missione sarà testare un nuovo processo per il riciclo delle batterie al litio, utilizzando il materiale recuperato dopo il trattamento per costruire nuovi accumulatori destinati alle auto ibride.

In un contesto di economia circolare, gli esperti hanno condotto esperimenti di laboratorio che al momento permettono di riciclare circa l’80% dei materiali di cui è composto il catodo. Nel processo utilizzato dai ricercatori del Massachussets, e sul quale ha investito il consorzio di aziende, le batterie vengono triturate ed acciaio, alluminio, ferro, rame e plastica vengono recuperati e riciclati, mentre i materiali dei catodi sono utilizzati per sintetizzarne di nuovi.

Poiché salta il passaggio della cernita, il metodo dei ricercatori americani promette di far risparmiare il 30% alle aziende sul costo dei catodi per batterie al litio. La scommessa è ghiotta: le batterie infatti sono una delle componenti più costose nei veicoli elettrici. Se si riesce a costruirne di nuove con materiali di riciclo, sarà possibile abbattere i costi di produzione e, chissà, anche quelli per l’utente finale.

 

Yan Wang
Yan Wang

«Se riusciremo a ridurre il costo delle batterie agli ioni di litio attraverso questo processo – ha detto Yan Wang, esperto del WPI impegnato nel coordinamento della ricerca – e se allo stesso tempo recupereremo e riutilizzeremo grandi quantità di materiali che attualmente vengono gettati via, saremo in grado di offrire un percorso orientato al miglioramento della sostenibilità del settore».

Il progetto è finanziato per il 50% dal DoE, il Dipartimenti dell’Energia statunitense, che collabora spesso con l’USABC nel settore. La missione del Consorzio, infatti, è sviluppare tecnologie di stoccaggio elettrochimico dell’energia volte alla commercializzazione di auto elettriche, ibride e a idrogeno.