Ogni anno in Colombia vengono smaltiti 5.3 milioni di pneumatici fuori uso. Molti finiscono per strada, ma qualcuno li trasforma in materiali da costruzione
(Rinnovabili.it) – Gli altopiani intorno a Bogotà, capitale della Clombia, sono disseminati di piccoli edifici che sembrano degli igloo fuori contesto. In realtà sono case realizzate con pneumatici fuori uso, raccattati ai bordi delle strade cittadine.
Il progetto è di Alexandra Posada, attivista ambientale di lungo corso: «Ricevo questi pneumatici gratuitamente, perché è per la gente è un grosso problema sbarazzarsene. Sono rifiuti che impiegano migliaia di anni a decomporsi, ma ora li abbiamo trasformati da problema in risorsa, utilizzandoli come materiali da costruzione. Diventano mattoni in grado di durare praticamente in eterno».
Tra le montagne di Choachi, che ospitano circa 15 mila persone a meno di 100 km ad est di Bogotà, Alexandra Posada sta portando avanti il suo progetto. Lei e il suo team riempiono i vecchi pneumatici con la terra, trasformandoli in mattoni enormi che pesano da 200 a 300 chili ciascuno. Vengono poi impilati insieme intorno a pali di ferro, andando a formare strutture circolari solide ma anche flessibili, ben isolate contro il caldo e il freddo e ma capaci di sopportare i terremoti, molto comuni in questa regione sismicamente attiva.
Le case hanno soffitti arrotondati in cemento e acciaio sopra le camere da letto e la cucina, alternati a soffitti piatti in legno sopra il salotto e la sala da pranzo. In tutti e due i casi, vengono ricoperti da uno strato di pneumatici fuori uso, in modo da rendere impermeabile il tetto. Vecchie bottiglie di vetro sono poi inserite nella muratura, dando un effetto di colore e di discontinuità alle pareti, ma diventano anche lampade nelle camere da letto, inserite verticalmente nei soffitti di cemento.
La soluzione è ingegnosa, e mette in risalto un problema diffuso. In Colombia più di 5,3 milioni di pneumatici finiscono il loro ciclo di vita ogni anno, quasi 100.000 tonnellate di gomma che inquinano l’ambiente.
Spesso finiscono abbandonati in mucchi lungo le strade, o vengono bruciati smaltirli in rapidità. Così, sommano il loro odore acre alle nuvole di gas di scarico che spesso soffocano Bogotà, una città tentacolare di più di sette milioni di persone.
Produttori e importatori di pneumatici sono obbligati a riciclare solo il 35 per cento del consumo totale del Paese, e i netturbini non sono responsabili della rimozione di gomme abbandonate, perché vengono etichettate come rifiuti speciali.
L’iniziativa di Alexandra Posada ha finora utilizzato circa 9.000 vecchi pneumatici.