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Il futuro della mobilità italiana? È nella Carta di e_mob 2020

carta di e_mob 2020
Foto di markus roider da Pixabay

Oltre 30 proposte per ridisegnare la mobilità a zero emissioni in Italia

(Rinnovabili.it) – Rafforzare e prorogare l’ecobonus auto, rinnovare il parco dei veicoli commerciali, facilitare l’introduzione di mezzi elettrici nelle flotte comunali. Ma anche creare una rete di ricarica diffusa sul territorio, incentivando l’installazione di colonnine “ultrafast” e favorendo la tecnologia V2G. Queste sono solo alcune delle proposte contenute nella Carta di e_mob 2020, il documento condiviso che ha virtualmente tirato le somme della quarta edizione dell’eMobility Festival. L’appuntamento, tenutosi nei primi giorni di novembre, ha riunito nel suo nuovo format digitale istituzioni, enti locali, aziende, associazioni di settore e soprattutto un pubblico di grandi e “piccoli” appassionati. L’edizione 2020 ha infatti aperto le porte a giovani offrendo loro un programma didattico ad hoc sui temi dei trasporti sostenibili, delle fonti rinnovabili, della tutela ambientale e delle risorse naturali.

Un programma che, come ogni anno, mira a non lasciare nessuno indietro e che ha ancora una volta tra i suoi organizzatori Cobat, la più grande piattaforma italiana di servizi per l’economia circolare. Il multi-consorzio si occupa ormai da anni della raccolta, riciclo e riutilizzo delle batterie ed è da sempre un grande sostenitore della rivoluzione elettrica su ruote

Ed è proprio il suo presidente, Giancarlo Morandi, ad aver ricordato in apertura della Conferenza nazionale della mobilità elettrica – evento clou del festival – quanto conti il settore, soprattutto in momento come quello attuale. “Alcuni anni fa eravamo in pochi e ancora oggi, forse, siamo una minoranza, ma ci troviamo di fronte ad un movimento – quello della diffusione della mobilità elettrica – epocale”, spiega Morandi. “In Europa l’industria automobilistica, rappresenta la prima attività economica, con ben 12 milioni di lavoratori tra diretti e indiretti”, 300 aziende attive e una produzione di veicoli intorno ai 16 milioni.

L’impegno di Cobat

Un mercato enorme che sta naturalmente virando verso soluzioni a zero emissioni per accompagnare la transizione ecologica intrapresa dall’Unione Europea. “La storia lunga e antica dell’auto elettrica (il primo mezzo di questo tipo a raggiungere i 105 kmh risale al lontano 1899) per fortuna si è incrociata oggi con la moderna mobilità. Ma arrivare ad una diffusione significativa comporterà per tutto il mondo dell’economia, delle infrastrutture, degli artigiani, un cambiamento epocale. Noi come Cobat ci occupiamo di batterie e abbiamo fatto un semplicissimo conto sul numero delle celle ogni batteria possiede sei accumulatori messi in serie tra di loro, quindi sei celle elettrochimiche […] Per un milione di auto elettriche, serviranno 3 miliardi dei celle”.

Si tratta di numeri ben più elevati di quelli attuali, legati a sfide tecnologiche ed economiche non indifferenti. Sfide che, ricorda Morandi, comporteranno “la necessità di risolverle tutti assieme” prima che si presentino. “Ecco questo è e_mob: aver pensato già quattro anni di mettere assieme gli imprenditori, l’amministrazione pubblica, gli artigiani e soprattutto la scienza e la ricerca, per garantire le soluzioni migliori con cui affrontare il futuro”. Un ruolo da anticipatore a cui il consorzio aderisce in pieno con una serie di attività e ricerche. Il Cobat è, ad esempio, in rapporti con imprese francesi e tedesche per la messa a punto in Italia di un impianto pilota dedicato al recupero delle batterie al litio.

La Carta di e_mob 2020

Il documento contiene una lunga lista di soluzioni pratiche per agevolare la mobilità a zero emissioni nel 2021, a partire dalle riflessioni emerse durante il festival.

Cinque le linee d’azione individuate: l’allargamento del parco circolante privato e commerciale; l’implementazione di una rete di ricarica in aree pubbliche/accessibili al pubblico; l’implementazione della ricarica nelle aree private; la riconversione energetica dell’attuale parco del trasporto pubblico; l’elettrificazione complessiva della mobilità nazionale.

Una delle prime proposte emerse è quella di rendere strutturale nel tempo l’ecobonus auto per i mezzi elettrici e di rifinanziare e prorogare almeno per gli anni 2021 e 2022 l’incentivo “extra” introdotto quest’anno con “DL agosto”. Si sottolinea inoltre la necessità di completare la riforma del codice della strada, introducendo il divieto di sosta nelle aree riservato ai veicoli elettrici in ricarica. “Serve modificare il Regolamento attuativo prevedendo una segnaletica orizzontale e verticale che identifichi univocamente lo spazio”, si legge nella carta di e_mob 2020.

Ai Comuni si chiede di prevedere nel regolamento per l’installazione di colonnine in luoghi pubblici urbani almeno il 1/4 di sistemi di ricarica in DC; con a disposizione lo spazio per garantire accesso e manovra ad automobilisti diversamente abili. Al Governo, invece, di creare una cabina di regia nazionale per monitorare l’avanzamento del PNIRE (Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica); prevedendo ancheuno sportello unico di informazione ai consumatori.

E sul fronte economia circolare, il documento sottolinea la necessità di agevolare gli interventi di ritiro, riutilizzo e riciclo degli accumulatori a fine vita utile dei veicoli elettrici. Supportando, ovviamente, attività di ricerca, sviluppo e test di metodologie innovative e sostenibili per il riutilizzo delle batterie dell’e-car (applicazioni second life per un utilizzo diretto sulla rete elettrica) o per il recupero e il riciclo dei materiali strategici (terre rare e metalli preziosi) presenti al loro interno.

Leggi qui la carta di e_mob 2020

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